270 cani salvati dalla polizia spagnola dopo aver vissuto l’inferno in terra

Alcuni luoghi della terra possono rivelarsi delle vere e proprie rappresentazioni dell’inferno, dove il male regna sovrano. Se poi quei luoghi dovrebbero essere le “case” temporanee di migliaia di cani indifesi, allora la situazione diventa quasi tragica.

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La Policía Nacional di Madrid ha aperto un’inchiesta di vitale importanza, perché ha garantito la libertà a più di 270 cani. Nonostante ciò, ce ne sono ancora molti in pericolo e la storia non si è certo conclusa qui.

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Partiamo dall’origine; due canili, ubicati a Meco e Arganda del Rey, vicino Madrid, erano dei veri e propri campi di prigionia per una moltitudine di cani. All’interno di queste strutture erano presenti principalmente Chihuahua e Pomerania.

L’attività criminale consisteva nell’allevamento forzato di questi animali, nonché la riproduzione di massa, per poi vendere i cuccioli a cifre considerevoli.

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Ovviamente chi lavorava illegalmente nei canili era protagonista di ogni genere di violenza nei confronti di questi poveri cani. Il blitz della polizia ha portato alla luce un’amara verità, che per troppo tempo è rimasta nascosta.

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Addirittura, per non far sentire al vicinato ciò che realmente si faceva all’interno di quelle strutture, si recidevano le corde vocali ad alcuni cani. Gesti di una crudeltà assoluta, che però non rimarranno impuniti.

Fino ad ora gli arresti sono stati circa una decina, fra i quali anche quello dei due proprietari dei canili, un uomo di 59 anni e sua moglie. Le accuse sono principalmente: abuso di animali, criminalità organizzata e falsificazione dei documenti.

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Il giro di affari che c’era intorno a queste attività era a dir poco mostruoso; si suppone che la cifra dei guadagni ammonti a 2 milioni di euro e che i cani trovati all’interno dei canili abbiano complessivamente un valore di circa 400 mila euro.

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La giustizia farà il suo corso, nonostante tutto la polizia non considera chiusa l’inchiesta, si pensa infatti che questo non sia un caso isolato. Speriamo che la vicenda si concluda nel migliore dei modi.

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