Cani e gatti contro il declino cognitivo negli over 50, i risultati di uno studio

Cani e gatti intervengono in modo favorevole contro il declino cognitivo negli over 50

Alcuni studiosi hanno cercato di capire quanto gli animali domestici possono essere preziosi nella nostra vita, anche per quello che riguarda la nostra salute mentale. I ricercatori hanno svelato che cani e gatti sono perfetti contro il declino cognitivo nelle persone over 50. I risultati dello studio hanno lasciato tutti i proprietari di pets senza parole.

cani gatti declino cognitivo
Fonte foto da Pixabay

Avere un cane o un gatto non fa bene solo al cuore, ma anche alla mente. Secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, vivere con uno di questi animali domestici può aiutare a mantenere il cervello più giovane e attivo, soprattutto dopo i 50 anni. La ricerca è stata condotta da Adriana Rostekova dell’Università di Ginevra. Ha analizzato i dati di un’indagine europea durata 18 anni, che ha coinvolto adulti sopra i cinquant’anni. Lo studio ha mostrato che cani e gatti sembrano rallentare il declino cognitivo, mentre uccelli e pesci non offrono gli stessi benefici.

I cani aiutano soprattutto a conservare una memoria più viva, sia immediata che a lungo termine. I gatti, invece, sembrano rallentare la perdita di fluidità verbale. Secondo gli esperti, questo potrebbe dipendere dal fatto che con questi animali si comunica, si interagisce e si crea un legame che stimola il cervello in modo continuo. Anche la vita sociale può migliorare. Chi ha un cane, ad esempio, esce di più e incontra altre persone. Chi ha un gatto, invece, può trovare nel proprio animale una compagnia profonda che riduce il senso di solitudine.

Gatto curioso
Fonte foto da Pixabay

Rostekova ha sottolineato che questi effetti si notano soprattutto con cani e gatti, perché richiedono più attenzioni e interazione rispetto ad altri animali. Questo tipo di stimolo quotidiano potrebbe proteggere alcune funzioni cognitive dall’invecchiamento. Con una popolazione sempre più anziana e un aumento dei casi di demenza, questi risultati aprono nuove strade per la prevenzione.

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