80 cani vivono nella discarica, la loro situazione è davvero critica (VIDEO)
Tutti i cani meritano una casa, nessuno escluso; fare la vita di strada non è affatto semplice e lo sappiamo grazie alle numerose storie che ci giungono ogni giorno. Fra queste, una in particolare ci ha colpito e ci ha fatto riflettere.
In Argentina c’è una discarica, la comunale di Mar de la Plata, che è casa di circa 80 cani, soli e abbandonati al loro destino. Per loro sopravvivere significa cercare quotidianamente il cibo fra la spazzatura, giocare con vecchi e pericolosi oggetti.
Correre fra le buste di plastica, nascondersi fra accumuli di immondizia al primo pericolo. Non dovrebbe essere una vita normale, ordinaria, ma per loro (e per tanti altri in giro per il mondo) lo è e questo preoccupa.
Ma c’è una donna che conosciamo solo attraverso il nome di Danu, che lotta, si dimena e combatte affinché la situazione cambi. Ella ha già fatto molto per questi cani, adottandone 6, donando loro la felicità di una famiglia.
Molti però non possono seguire questo corso, Danu non potrebbe ospitarli tutti, sarebbe impossibile, ma di certo questa incredibile donna non si è fermata qui. Dedica ogni minuto del suo tempo libero per sensibilizzare e promuovere l’adozione di questi cuccioli.
Il suo obiettivo è donare a tutti loro una possibilità, quella di farcela, di vivere e non di sopravvivere, ma ci vuole molto lavoro e tantissimo sacrificio. Purtroppo ci sono persone che ancora abbandonano i loro cani in quella maledetta discarica.
L’indifferenza, o se volete l’ignoranza, fa più danni di quanto si possa aggiustare, perciò serve l’unione per combattere l’abbandono di queste creature.
Nonostante la loro situazione critica, questi cani sono carichi d’amore, a dimostrazione del loro animo d’oro. Vogliono solamente sentirsi amati e rispettati per quello che sono, creature speciali che non meritano affatto tutto ciò.
Vogliamo credere profondamente alla buona riuscita del progetto di Danu, vogliamo che questi cani conoscano finalmente la parola felicità.
