Il pianto del cane abbandonato in una gabbia in strada
Impossibile non commuoversi sentendo il lamento e il pianto del cane abbandonato in una gabbia in strada
Impossibile girarsi dall’altra parte di fronte al pianto del cane abbandonato in una gabbia in mezzo alla strada. Chi ha compiuto un atto del genere non può essere definito un essere umano, perché non ha un’anima, una coscienza o un cuore: come si fa a trattare una creatura innocente in questo modo disumano? Per fortuna il suo lamento è arrivato a un buon samaritano.

Nella periferia di St. Louis, un uomo è stato svegliato all’alba da un suono sottile e insistente. Sembrava il pianto di un cucciolo. In un primo momento ha pensato di averlo solo sognato, ma quel lamento tornava, proveniva da fuori, dal vicolo accanto a casa. Era domenica mattina, ancora buio. L’uomo si è alzato, si è vestito in fretta ed è uscito a controllare. Dopo pochi passi, ha trovato qualcosa che gli ha stretto il cuore. In un angolo nascosto, c’era una piccola gabbia abbandonata come fosse spazzatura. All’interno, rannicchiato e tremante, c’era un cagnolino minuscolo, in condizioni terribili. Sporco, trascurato, coperto da ciuffi di pelo arruffato. Nessuna ciotola, né acqua né cibo. Solo solitudine e freddo. L’uomo non ha perso tempo: ha chiamato subito Stray Rescue of St. Louis, un’associazione che si occupa di animali in difficoltà.
I volontari sono arrivati rapidamente. Hanno parlato al cucciolo con dolcezza e gli hanno dato un nome: Mopley Crue. Quella scelta ha segnato l’inizio della sua nuova vita. Al rifugio, i veterinari hanno trovato un manto talmente sporco da risultare rigido e impregnato di urina, feci e frammenti di legno. Per non farlo soffrire, hanno deciso di sedarlo prima di rasarlo. Al risveglio, Mopley era irriconoscibile. Sotto tutto quel pelo si nascondeva un musetto tenero, curioso, quasi sorpreso dalle attenzioni ricevute. I volontari lo hanno fotografato e condiviso con entusiasmo: “Tadaaaaaaan! Ecco il nuovo Mopley Crue”.

Per concludere quella giornata, la dottoressa Sarah, veterinaria del rifugio, lo ha portato a casa. Mopley ha dormito su un cuscino morbido, avvolto in una coperta calda. Si è addormentato in silenzio, con gli occhi finalmente chiusi in pace. Grazie alla persona che ha ascoltato il pianto del cane abbandonato in una gabbia ora per Mopley si apre un nuovo meraviglioso capitolo della sua vita.