Animali abbandonati a Torino: i canili sono pieni e le adozioni sono diminuite

A Torino i canili sono pieni di animali abbandonati: purtroppo le adozioni sono poche in città

Nel capoluogo piemontese c’è un fenomeno allarmante, che ha bisogno di una soluzione urgente. Aumentano gli animali abbandonati a Torino. Purtroppo i canili sono pieni di animali senza una casa e senza un proprietario. Le adozioni dai rifugi sono diminuite e bisogna al più presto trovare un modo di dare degna sistemazione a tutti questo cuccioloni.

Animali abbandonati a Torino
Fonte foto da Pixabay

A Torino, in via Germagnano, ogni giorno risuona un concerto che non conosce pause: quello dei cani ospitati dall’Enpa. Un coro di latrati e richiami che diventa il simbolo di un’estate difficile, segnata, come sempre, da troppi abbandoni. Oggi al rifugio vivono circa 90 cani e 15 gatti. Gli spazi sono pieni e il lavoro dei volontari non si ferma mai. C’è chi pulisce i corridoi, chi porta il cibo, chi accarezza un muso sporgente tra le sbarre. Ogni sguardo racconta la stessa storia: una richiesta di aiuto. Molti animali arrivano senza microchip, trovati per strada o lasciati davanti all’ingresso. Senza quel piccolo dispositivo non c’è speranza di tornare a casa, ed è per questo che andrebbe applicato anche ai gatti, non solo ai cani.

Negli ultimi anni la sede Enpa è cambiata molto. Fino al 2020 la vicinanza con un insediamento nomadi creava difficoltà e riduceva le adozioni. Dopo lo sgombero, la situazione è migliorata. “Abbiamo più soci e più richieste di aiuto”, spiega Tiziana Berno, responsabile del canile. L’ambulatorio interno, nato per le cure di base, è oggi un vero punto di riferimento veterinario sociale, con prestazioni gratuite o a costi ridotti. Perché mantenere un animale, con la crisi economica, è diventato complicato per molte famiglie. L’Enpa, però, non si limita ad accogliere. Costruisce percorsi di adozione consapevoli: colloqui, incontri, un mese di affido provvisorio e un controllo finale. Solo dopo l’adozione diventa definitiva. I numeri dimostrano che funziona: nel 2024 ci sono state 200 adozioni di cani e 60 di gatti, con appena cinque restituzioni.

cane senza casa
Fonte foto da Pixabay

Dietro ogni box ci sono storie difficili. Shrek, un pitbull, è in canile da dieci anni. Rambo, cardiopatico, è arrivato dall’Albania per scampare alla soppressione. Bruno, pastore tedesco, è stato lasciato dopo lo sgombero di un campo. Per loro il tempo corre veloce. Eppure c’è chi sceglie proprio questi animali: i più anziani, i meno appariscenti, quelli che regalano un amore immenso. Il rifugio resiste, ma ha bisogno del sostegno della città. Mettere il microchip, adottare responsabilmente, donare, offrire una casa temporanea: sono piccoli gesti che cambiano destini. Perché dietro ogni abbaio non c’è solo un suono, ma una vita che merita di essere ascoltata e accolta.

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