Cane costretto a stare sotto il sole con la maglia da calcio per l’elemosina: denuncia a Lecce

Hanno costretto il cane a fare l'elemosina sotto il sole estivo indossando la maglietta di una squadra di calcio

Da Lecce è arrivata una storia che ha sconvolto tutti quanti. Un cane è stato costretto a stare sotto il sole indossando una maglia da calcio per chiedere l’elemosina ai passanti. Chi lo ha costretto a stare in quella condizione di scarso benessere ha già ricevuto una regolare denuncia per maltrattamento sugli animali. Come si può pensare di sfruttare una povera creatura in quel modo per un proprio tornaconto personale?

Cane costretto a stare sotto il sole con la maglia da calcio per l'elemosina: denuncia a Lecce

Una nuova storia di sfruttamento animale arriva dall’Italia. Questa volta succede a Lecce, dove qualcuno ha esposto un cane ogni giorno nel centro storico con l’unico scopo di raccogliere l’elemosina. La denuncia arriva dall’attivista Enrico Rizzi, che da anni si batte per i diritti degli animali. Il cane, vestito con la maglia giallorossa del Lecce e occhiali da sole, resta immobile sotto il sole cocente per ore. “È sottomesso, sfruttato e ridicolizzato per racimolare qualche spicciolo”, ha scritto Rizzi su Facebook, pubblicando una foto dell’animale risalente al pomeriggio del 23 luglio.

Il post ha subito attirato l’attenzione, ricevendo quasi seimila reazioni e oltre 1.500 commenti, molti dei quali con l’hashtag #DallaParteDegliAnimali. Rizzi punta il dito anche contro l’amministrazione comunale e la sindaca Adriana Poli Bortone, accusandole di indifferenza. “Se al posto del cane ci fosse stato un bambino vestito da clown, sarebbero già intervenuti agenti e servizi sociali. Ma per un animale nessuno si muove”, ha scritto l’attivista.

La tensione è alta. Rizzi ha annunciato che, in mancanza di interventi rapidi, organizzerà una manifestazione pubblica. “Sono pronto a scendere in piazza con cento persone. Mostreremo a tutti, turisti compresi, come Lecce ignora chi maltratta gli animali”, ha promesso. La vicenda ha acceso i riflettori su una realtà purtroppo diffusa: l’uso degli animali come strumenti per suscitare pietà. Una pratica crudele che ancora oggi trova spazio nelle strade delle nostre città.

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