Cane randagio salvato e protetto da una donna coraggiosa

Ad oggi, nel mondo, non tutti i paesi hanno adottato delle contromisure per contrastare le violenze sui cani. Proprio in questi luoghi le fantasie più contorte di alcuni pazzi prendono il sopravvento.

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Pazzi, folli o sadici, non sapremmo come definire altrimenti coloro che si divertono a far del male ad esseri indifesi, più deboli. È una realtà triste da raccontare, perché ci ferisce, perché non concepiamo come una cosa del genere sia ancora possibile.

Questi sciacalli continueranno a colpire ancora, come hanno già colpito in passato. Ci viene in mente la storia di Souki, il piccolo protagonista (non per sua scelta) di una storia triste, che nessuno vorrebbe mai sperimentare sulla propria pelle.

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Delle persone, anzi, delle “bestie” accerchiarono qualche tempo fa il povero cane, allora cane di strada, con molte difficoltà come tutti gli altri. Spintoni, Grida, calci, Tutto ciò dovette subire il piccolo Souki, reo di essere un cane randagio.

Dopo l’episodio, il cane, ormai quasi senza vita, si accasciò vicino un palo di legno ed aspettò inesorabilmente la sua fine. Una donna però, letteralmente dall’animo speciale, si avvicinò alla creatura e decise di salvarla.

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In quel momento si ripresentarono quelle persone che avevano provocato ogni tipo di male al cane, quasi insoddisfatte del lavoro compiuto in precedenza. La donna però, l’unica dotata di buon senso, si frappose ed impedì ulteriori violenze.

Il cane fu trasportato in una clinica veterinaria, dove furono eseguiti degli accertamenti sulla sua salute. A livello emotivo, Souki risultò distrutto, non sopportava il contatto umano, non voleva avere nessun contatto visivo con alcuna persona.

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I veterinari capirono il momento del cane, ovviamente fu tutto un trauma per lui, che difficilmente poteva superare. Eppure, col passare delle settimane, Souki lo superò e si aprì al mondo.

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Al giorno d’oggi il cane vive in una casa adottiva temporanea, così da favorire il processo di ripresa, che può essere ancora lungo. La speranza è quella che, passato questo periodo, Souki possa trovare casa, ma su questo sono tutti ottimisti, noi compresi.

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