Cane salva la vita all’anziano proprietario che ha avuto un malore in casa

Quando il suo anziano proprietario ha avuto un malore in casa, il cane non ha avuto dubbi sul da farsi. Ha iniziato ad abbaiare per farsi sentire e salvare la vita all'uomo

Siamo a San Giorgio Ionico, in provincia di Taranto, in Puglia. Qui un uomo vive da solo in casa, insieme al suo fedele e amatissimo Pinscher. Cane che salva la vita all’anziano proprietario. Improvvisamente, infatti, l’uomo ha un malore mentre si trova nella sua abitazione. Il cane inizia ad abbaiare per attirare l’attenzione dei vicini di casa, permettendo ai soccorritori di arrivare in tempo per aiutarlo.

L'intelligenza del cane Pinscher
Fonte foto da Pixabay

L’uomo di 86 anni improvvisamente ha un malore. Vive da solo, in una casa di San Giorgio Ionico, in provincia di Taranto, in Puglia. Per fortuna ha scelto di condividere le sue giornate con un Pinscher davvero intelligente.

Quando l’uomo si è sentito male, non era in grado di alzarsi per chiedere aiuto. Per fortuna il cane era lì accanto a lui. L’animale ha subito capito che il proprietario stava male e aveva bisogno di aiuto. Così ha fatto tutto il possibile per dargli una mano.

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Il Pinscher corre sul balcone e inizia ad abbaiare continuamente. I vicini di casa lo sentono. Di solito non abbaia mai così tanto. Preoccupati dal comportamento del cane, chiamano immediatamente il 112.

Il cane ha continuato ad abbaiare fino a quando non si sono presentati a casa sua gli agenti di Polizia locale chiamati dai vicini di casa preoccupati per l’uomo anziano che vive da solo. Grazie al cucciolo, i soccorritori sono arrivati appena in tempo per salvare la vita dell’86enne.

Sguardo triste del Pinscher
Fonte foto da Pixabay

Al Quotidiano di Puglia, i soccorritori intervenuti per aiutare l’uomo di 86 anni hanno raccontato: “Quello tra i due, cane e padrone abbiamo visto subito trattarsi di un amore smisurato reciproco. Da una parte il simil Pinscher ha smesso di abbaiare mentre si prestavano le cure del caso al signore e lui, di rimando, ci chiedeva di provvedere a dargli da mangiare“.

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