Cane smarrito, la denuncia da parte del proprietario non è obbligatoria

I giudici della Cassazione hanno stabilito che in caso di cane smarrito il proprietario non è più obbligato a denunciarne la perdita. Così si facilita l'abbandono di animali domestici

Questa sentenza dei giudici della Corte di Cassazione fa discutere, perché apre la strada agli abbandoni facili di animali domestici. In caso di cane smarrito, la denuncia da parte del proprietario non sarebbe più obbligatoria. Quindi se si perde Fido, si può anche omettere la denuncia. Si capisce benissimo che in questo modo si aiutano le persone cattive pronte ad abbandonare i loro pets.

Sguardo triste del cane
Fonte foto da Pixabay

Nessun giudice potrebbe condannare il proprietario di un cane per il suo abbandono se non ha sporto denuncia per il suo smarrimento. Questo il succo della sentenza della Corte di Cassazione depositata il 18 aprile scorso dalla terza sezione penale. La sentenza riguardava la storia di un proprietario che non ha voluto riportare a casa il suo animale domestico quando lo hanno ritrovato a ben 200 chilometri di distanza dalla sua abitazione. In questo modo, però, si apre la strada all’abbandono di animali: se le forze dell’ordine scoprono il fattaccio, basterà dire che il cane si era smarrito e, togliendo l’obbligo di denuncia, i malintenzionati si salvano.

L’uomo aveva ricevuto una condanna in secondo grado per aver abbandonato il suo cane meticcio a Cosenza. Secondo i giudici della Corte di Cassazionein caso di mancato ritiro dal canile municipale” non si può configurare il reato di abbandono di animale, anche se non ci sono denunce di smarrimento. Potrebbe, però, essere multato. Il proprietario del caso in questione aveva detto che spesso l’animale si allontanava da casa. Lui non era mai andato nella città in cui l’avevano ritrovato. Era, infatti, residente in Puglia e l’animale lo avevano accalappiato in provincia di Cosenza, in Calabria.

Cane perplesso
Fonte foto da Pixabay

L’uomo ha detto al canile, quando lo hanno rintracciato, che non poteva andarlo a prendere, perché era l’epoca del Covid e non si poteva spostare da una regione all’altra. Poi ha trovato la scusa delle poche finanze a disposizione e non ha pagato le rette del ricovero del cane. Per questo in primo e secondo grado lo avevano condannato, perché non aveva sporto denuncia. Ora però la Cassazione ribalta tutto.

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