Cane Shih Tzu soppresso: l’ultimo desiderio di una donna

Cane Shih Tzu soppresso: l'ultimo desiderio di una donna espresso nel suo testamento

A volte le persone amano alla follia i propri animali, alcune di queste persone vorrebbero non separarsene mai, “per vivere per sempre insieme”, ecco questa frase non deve essere mai presa alla lettera se non si vuole sfociare in atti estremi, come quello che è accaduto ad un cane in Virginia che è stato soppresso per volere della proprietaria defunta.

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La donna in questione ha inciso sul suo testamento una richiesta particolare quanto crudele, ovvero far seppellire il cane con lei, e già qui sorge un problema di base: il cane era ancora vivo, al contrario della donna.

Quindi si è dovuti arrivare a compiere un gesto di un’atrocità assurda: sottrarre la vita ad un essere vivente per il semplice desiderio di una donna che ormai non vive più.

Si è cercato in ogni modo di proteggere la povera cagnolina di nome Emma, la si è tenuta in un rifugio temporaneamente, per cercare di capire se ci fossero stati gli estremi per salvarle la vita.

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Il tutto accadeva mentre i funzionari che dovevano far rispettare il testamento facevano pressione sul rifugio in questione per cedere a loro il cane, ma alla fine Emma è stata ceduta a chi doveva far rispettare il “capriccio” di una donna che non aveva più voce in capitolo.

Lo chiamiamo un “capriccio” per vari motivi, la legge dello stato del Virginia ad esempio, che giudica l’eutanasia sugli animali come una pratica illegale. 

Nonostante questo e nonostante le numerose proteste di chi ha avuto a che fare con il caso, alla fine è successo, Emma è stata soppressa e le sue spoglie sono state incenerite, ceneri che hanno riempito un’urna sepolta con l’ex proprietaria ormai defunta.

Un evento indescrivibile per la crudeltà di tali gesti e di tali richieste che hanno solo fatto del male. In molti hanno sostenuto la causa che andava contro la soppressione del povero cane, tra i molti figuravano anche medici che continuano tutt’oggi a condannare questa indicibile pratica.

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Si spera solamente che quanto accaduto ad Emma possa formare un pensiero comune, o fungere da esempio per chi verrà in futuro affinché non si debba più sentir parlare di casi del genere.

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