Mastino Tibetano | |
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![]() Esemplare di Mastino Tibetano |
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Dati generali | |
Etimologia | Nome che indica l’area d’origine e la tipologia |
Genitori | Una delle razze più antiche del medioriente, tra i primi molossoidi |
Presente in natura | No |
Longevità | 10-12 anni |
Impieghi | Cane da guardia |
Taglia | Grande |
Peso maschio | 64 – 82 kg |
Peso femmina | 64 – 82 kg |
Prezzo | Tra i 1500 e i 2000 € |
Colori | Nero focato, Dorato, Grigio, Nero |
Il Mastino tibetano, o Tibetan Mastiff, è un grosso cane da montagna dalle origini tibetane. Viene considerato il progenitore di tutti i molossoidi. A supporto di questa teoria ci sono numerose, quanto antiche, citazioni.
Inoltre ha mantenuto l’aspetto primordiale della razza. È l’unico a condividere con il lupo – suo progenitore selvatico – il ciclo riproduttivo, che nelle femmine è sempre annuale.
Scheda informativa del Mastino Tibetano | |
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Anallergico | No |
Per bambini | Data la sua stazza e l’imprevedibilità del carattere e consigliata molta attenzione al suo rapporto con i più piccoli |
Per anziani | No, per il bisogno di esercizio |
Con altri cani | Di norma solitario, se cresciuto con i suoi simili e se abituato regolarmente alla socialità si può favorirne il rapporto |
Con gatti | Si potrebbe favorire il rapporto con loro facendoli crescere insieme, rimane, però, un animale dal carattere imprevedibile, quindi bisogna fare attenzione |
Rumoroso | Ha un abbaio che ricorda un ruggito e lo usa per dissuadere gli intrusi |
Sport | Esercizi per tenerlo attivo, che contrastino la sedentarietà |
Anticamente questa razza era però molto più diffusa di quanto non accada oggi. Citata dal celeberrimo esploratore Marco Polo, è stato definito un quadrupede grande quanto un asino e con il ruggito di un leone.
È rato trovarlo in Europa, men che meno in Italia. Anche in Tibet rischia l’estinzione. L’allevamento del Mastino tibetano, oggi, si concentra prevalentemente in Gran Bretagna.
Tra i cani più costosi del mondo, il suo prezzo in Europa si aggira attorno ai 1500/2000 euro. Questo dipende dal fatto che non è più molto diffuso e che i costi per gli allevatori sono notevoli.
Ha un atteggiamento sempre sveglio e vigile. Non è facile da gestire, vista la sua indole indipendente, distaccata e imprevedibile. Contrariamente a quanto si possa pensare, però, è molto affettuoso con chi considera famiglia.
I pochi che lo conoscono, lo ricordano per il suo coraggio: non ha paura di nulla. È fedele e un cane da guardia come ce ne sono pochi. È meglio evitare che diventi aggressivo nei confronti di chi non conosce.
Il fatto che sia tranquillo e non ribelle lo rende facilmente addestrabile. Poi, però, bisogna fare i conti con la stazza e con il suo istinto protettivo. Ecco perché è bene cominciare la fase di socializzazione a partire dai primi mesi di vita.
L’allenamento, con lui più che con altri, va pianificato e gestito da un esperto. Ricordiamo che le sessioni non possono durare più di venti minuti e devono avvenire all’insegna del relax e del divertimento. Il rinforzo positivo, quando fa quello che gli viene chiesto, è un ottimo strumento per dimostrargli la nostra soddifazione.
Si tratta di un amico a quattro zampe molto vigoroso, con uno scheletro massiccio. A saltare subito all’occhio è la sua testa, imponente e grossa. Il suo mantello è molto lungo e fitto: carezzarlo è una vera guduria.
Le sue zampe sono molto grandi e pesanti; gli arti, sia posteriori che anteriori, appaiono dritti e paralleli fra loro, forti.
La corporatura risulta essere possente e con una muscolatura ben sviluppata. Nel complesso è proporzionata e della giusta lunghezza. Nonostante la stazza, il Mastino tibetano è molto elegante.
Sono variabili che cambiano in base al sesso. L’altezza, al garrese, è di minimo 66 centimetri per i maschi; 61 per le femmine. Il peso si muove in un range che va sai 64 ai 82 chili.
La testa, come precedentemente accennato risulta essere larga e massiccia, il muso è quello tipico del mastino, ma meno imponente di quello dei ‘cugini’ inglesi e napoletani. Il collo è forte e robusto.
Le orecchie sono ricadenti e di media lunghezza, a forma di cuore e portate in avanti quando il cane è in allerta.
Gli occhi sono di colore bruno e mediamente grandi.
La coda è inserita alta, arrotolata al di sopra del dorso. È molto grossa, in linea con il resto del corpo; ricoperta di pelo lungo e folto.
Il pelo, per l’appunto lungo, è anche dritto. Il sottopelo risulta essere fitto e abbondante.
I colori ammessi sono: il nero-focato o il dorato, il nero e il grigio in diverse tonalità.
I cuccioli dimostrano sin dalle prime settimane di vita il temperamento affettuoso ma indipendente degli esemplari adulti.
Hanno bisogno di una socializzazione precoce, soprattutto se è previsto che debbano stare in famiglia. Bisogna, infatti, mitigare il loro istinto protettivo che può tradursi in aggressività.
Il Mastino tibetano è un cane longevo: la sua aspettativa di vita media è di 14/15 anni. Non sono mai stati registrati particolari problemi di salute. Vista la stazza, è opportuno monitorare il tipo di alimentazione e le quantità: rischia la torsione dello stomaco, potenzialmente letale.
La dieta deve essere sana e bilanciata, in modo particolare nei primi mesi di vita. Questo vale per tutti gli amici a quattro zampe, che necessitano del giusto apporto di proteine, vitamine, minerali e fibre. La sua crescita, però, è bene che sia lenta ma costante.
La cura del pelo richiede un po’ di attenzione in più rispetto alla norma. In primis perché questo amico a quattro zampe generalmente vive all’aperto, e poi perché la lunghezza e il fatto che sia molto fitto può creare qualche problema.
Va spazzolato regolarmente per evitare che parassiti e insetti si insinuino senza alcuna difficoltà, inoltre bisogna rimuovere il pelo morto in eccesso. È opportuno, poi, controllare periodicamente il manto, le zampe, le orecchie e gli occhi: gli animaletti fastidiosi sopracitati li prediligono.
La perdita del pelo è superiore alla media e aumenta nel periodo della muta: due volta all’anno, in autunno e in primavera.
L’Ente nazionale cinofilia italiana ha inserito il Mastino tibetano nel Gruppo 2 (Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi – Cani da montagna e Bovari Svizzeri), Sezione 2.2 (Molossoidi, tipo Montagna, senza prova di lavoro).
Nonostante sia molto raro, sul territorio nazionale sono presenti diversi allevamenti riconosciuti. Due si trovano nel Lazio, a Viterbo e a Roma; uno a Savona, in Liguria; uno a Pavia, in Lombardia; e uno a Torino in Piemonte. Possiamo trovare professionisti qualificati anche nelle Isole: a Catania, in Sicilia; e a Orestano, in Sardegna.
Il suo temperamento, se ben gestito in fase di socializzazione, non è d’ostacolo alla vita in appartamento. Lo stesso però non si può dire della stazza: le case di metratura limitata non sono l’ideale. Questo amico a quattro zampe necessita di molto spazio, ed è meglio che sia all’aperto.
Se possediamo una casa grande, con giardino, si può valutare di avere un Mastino tibetano come cane da guardia e da compagnia. Non dimentichiamo però che ha bisogno di incanalare correttamente le proprie energie.
Big Splash è il nome del quattro zampe che detiene il record di cane più costoso del mondo. Si tratta di un esemplare di Mastino tibetano rosso.
Classificazione FCI – n. 230 | |
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Gruppo | 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri |
Sezione | 2 Molossoidi |
Sottosezione | 2.2 Tipo da montagna |
Standard n. | 230 del 02/04/2004 (en fr) |
Nome originale | Do-Khyi |
Origine | Tibet |