Così i volontari hanno cercato di cambiare il povero cane spaventato, aiutandolo giorno dopo giorno – Video

Aiutandolo giorno dopo giorno, i volontari hanno cercato di far ritrovare al povero cane spaventato fiducia in sé stesso

Lo avete conosciuto Jindo? Era un povero cane spaventato, che portava segni evidenti di abuso e maltrattamenti. Gli occhi denotavano una paura radicata fino alla parte più profonda del suo essere, che si traduceva in un comportamento alquanto ansioso e diffidente.

Riporre fiducia negli esseri umani li veniva complicato. Fino all’arrivo in rifugio gli era sempre andata male con le persone, e di certo lui era l’ultimo responsabile. Purtroppo, noi esseri umani siamo in grado di commettere delle cattive azioni e, sebbene le campagne di sensibilizzazione abbiano portato dei frutti, di strada da percorrere ve n’è ancora molta.

Grande cane bianco con il cuore a pezzi

Rannicchiato in un angolo, Jindo bagnava spesso il suo letto ed evitava ogni forma di contatto. Conquistarne la fiducia sembrava impossibile, tuttavia gli operatori del centro hanno continuato a tenere viva la speranza. Non sapevano quando sarebbe giunto il momento della svolta, ma sentivano in cuor loro di poterne guarire le ferite, anche dell’anima.

Grande cane bianco spaventato

Dopo un mese, Jindo andava avanti a rifiutare il cibo dalle mani dei volontari e si ritraeva ogni volta che qualcuno provava a toccarlo. Con il consiglio di un neurologo, hanno provato a usare un casco protettivo, in modo da farlo sentire meno vulnerabile. Finalmente, trascorse altre due settimane, il cane ha cominciato a mangiare dalle mani dei volontari. Pur costituendo un segnale piccolo, viste le circostanze ciò ha rappresentato un magnifico traguardo.

A poco a poco, Jindo ha lasciato andar via le paure. La pazienza e l’amore avuta nei confronti del povero cane spaventato lo hanno sbloccato e, passati circa sei mesi, ha cambiato atteggiamento. Da una vita piena di paura, il viaggio verso una di amore e fiducia è la conferma dell’importanza di rimanere accanto ai casi in apparenza più disperati. Non esiste una “pillola magica”, ma superare le vicissitudini negative è un obiettivo alla portata. Anche se i progressi tardano a manifestarsi, nel tempo persino storie tremende possono prendere delle bellissime svolte, meritevoli di essere celebrate.

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