Foggia, cane investito da un’auto: è polemica per il mancato intervento

Una brutta notizia di cronaca arriva da Foggia, dove un cane ha perso la vita a seguito di un incidente con una macchina.

La vicenda, però, è destinata a far discutere non tanto per la tragica morte dell’animale, quanto per tutto quello che si nasconde dietro.

Cane investito con altro cane accanto

A denunciare la questione è stata Terry Marangelli, alla presidenza dell’Associazione Protezione Animali di Foggia.

Ma cominciamo dall’inizio. L’incedente in cui ha perso la vita il cane è avvenuto a Foggia, per la precisione in Via Sant’Alfonso de Liguori.

Cani che giocano

Stando a quanto raccontano i testimoni, l’impatto è stato inevitabile. Il cane è corso in mezzo alla strada e per la conducente della macchina è davvero risultato impossibile evitarla.

La donna, fortunatamente, si è anche fermata a prestare soccorso, ma per il cane non c’era già più niente da fare. Era morto sul colpo, senza alcuna sofferenza.

Due cani che giocano

Da aggiungere che la donna è anche rimasta sul luogo dell’incidente fino all’arrivo dell’ASL di competenza. È vero che questo dovrebbe essere un atteggiamento civile e normale, ma viste le tante brutte notizie che vi raccontiamo, è sempre bello sottolinearlo.

La denuncia della Marangelli, infatti, non è assolutamente ai danni di chi guidava la macchina. Quello che sta creando non poche polemiche nelle ultime ore, infatti, è il fatto che probabilmente questa tragedia poteva essere evitata.

Due cani in un prato

Da chi? Secondo la Marangelli da chi doveva occuparsi di quel cane randagio. Era già da molti giorni, infatti, che la presenza del cane per quelle vie era stata denunciata. Chi doveva occuparsene? Chi poteva evitare questa tragedia?

Inoltre, stando alle testimonianze, anche la rimozione del corpicino è stata drammaticamente lenta. Il corpo senza vita del cane è rimasto in mezzo alla strada per tanto, troppo tempo.

Vicino a lui solo un altro cane randagio, che si è sdraiato al suo fianco fin dal primo momento. Attorno, le tante persone presenti. Ma, purtroppo, di chi poteva e doveva intervenire, neanche l’ombra.

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