Forse ci siamo, buone notizie: Giacarta sta per mettere al bando il commercio di carne di cane

Buone notizie dal fronte intenazionale, vediamo insieme di cosa si tratta

Cari lettori, eccoci qui oggi per parlare di un fatto storico, quindi vi inviterei a mettervi seduti e a parlare insieme di una vittoria del mondo animale. Ecco che, a Giacarta, che si trova in Indonesia, si mette al bando la carne di cane. Da molto tempo gli animalisti e gli ambientalisti stanno effettuando delle campagne di sensibilizzazione in questo senso. Vorrebbero eliminare l’uso della carne di cane dalle tavole delle persone, tradizione tipica dell’Asia, come penso già sappiate. E quindi, ecco a voi la vittoria schiacciante: in Indonesia comincia ad essere realtà la messa al bando di questo tipo di carne. Salvando così, milioni e milioni di pelosetti da questa tratta, spesso anche illegale, di cani da macello. Andiamo a vedere e leggere insieme tutti i particolari.

Cani rinchiusi all'interno delle gabbie

L’annuncio, fatto alla riunione del National Coordination of Animal Welfare a Giacarta. E fa seguito a una serie di campagne e denunce messe insieme dalla Dog Meat-Free Indonesia Coalition (DMFI). L’organizzazione senza scopo di lucro è composta da Humane Society International, Four Paws, Jakarta Animal Aid Network, Change for Animals Foundation e Animal Friends Jogja.

La bella notizia è che, grazie all’intervento di tutte queste associazioni, personalità e attivisti, Giacarta diviene la diciannovesima giurisdizione del Paese a mette al bando la carne di cane. D’altra parte, però, la strada è ancora lunga. Infatti, secondo la coalizione DMFI, un gruppo di organizzazioni per i diritti degli animali che lavora da anni per ridurre e pian piano eliminare il commercio di carne di cane, quasi 10mila cani vengono macellati ogni mese nella sola Giacarta ancora.

Questo commercio illegale e pessimo dal punto di vista igienico sanitario, purtroppo, ancora prende largo spazio nel mercato indonesiano e, in generale, asiatico. Speriamo che, lotta dopo lotta, battaglia dopo battaglia, finisca questa tratta che mette in pericolo la salute umana e quella animale.

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