Frida, la cagnolina da soccorso, è stata avvelenata

Si chiama Frida questa bellissima cagnolina e oggi vogliamo raccontarvi la sua storia che, ancora una volta, ci fa capire quanto poco ci si meriti l’amore dei nostri amici a quattro zampe.

Perché la storia di Frida è una storia di violenza. Una storia di una violenza quasi senza senso, perché predisposta per ferire chiunque.

Sappiamo tutti molto bene, purtroppo, quanto sia diffuso nel nostro paese il problema delle esche avvelenate.

Cane che osserva

Un gesto che si è diffuso negli ultimi anni e che fa ogni anno tantissime vittime. La procedura è semplice. Qualcuno decide di lasciare delle esche avvelenate per la strada, nella speranza che possano essere ingerite da un cane, causandone la morte.

Il perché qualcuno debba decidere di fare una cosa del genere ci è completamente oscuro. L’unica cosa che sappiamo è che come sempre sono i nostri amici a quattro zampe a pagare per i nostri errori.

Questa volta ha pagato Frida, una cagnolina che, per fortuna, non è morta. Sta lottando ed è già stata dimessa dalla clinica veterinaria, anche se ancora non si può cantare vittoria.

Cane da soccorso

Frida è una cagnolina che ha sempre lavorato per salvare la vita a noi esseri umani. Un cane da soccorso dunque, addestrato per trovare e salvare i dispersi dopo le catastrofi.

Fa parte del team dei volontari della Cisom di Firenze e si è resa indispensabile anche negli ultimi tempi con il terremoto del Mugello.

E oltre a questo, da molto tempo a questa parte aiuta i senzatetto della città. Insomma, questa bellissima cagnolina ha dedicato gran parte della sua vita al nostro benessere e alla nostra salvezza.

Cane da soccorso

E come ricompensa, qualche giorno fa si è beccata un’esca avvelenata mentre passeggiava per il parco dell’Albereta con i suoi proprietari.

La corsa dal veterinario è stata immediata e, come detto, Frida sta ancora lottando. Un abbraccio da tutti noi Frida e un ringraziamento per tutto quello che di speciale hai fatto e continuerai a fare per noi. Anche se, purtroppo, c’è anche qualcuno che non se lo merita.

Attendiamo ancora di poter condividere il ritorno al gruppo ma apprendiamo con gioia delle dimissioni assistite. Ci…

Posted by Gruppo Firenze – CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell' Ordine di Malta on Friday, December 13, 2019

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