Il cane scappa dalla sua famiglia per andare a confortarne un’altra
I cani sono esseri così sensibili che avvolte sentono il bisogno di confortare persone che nemmeno conoscono. Riescono a donare l’affetto del quale molte persone necessitano, pur senza sapere nulla di loro, questo è davvero una cosa unica.
Eppure succede, un esempio pratico è il caso di Puppy, un meticcio di 12 anni che vive insieme alla sua famiglia in Brasile, a Sorocaba. Questo cane un po’ di tempo fa è fuggito dalla sua famiglia per un motivo particolare.
Probabilmente è stato tutto frutto del caso ma noi vogliamo credere il contrario, ovvero che tutto è avvenuto secondo una determinata ragione. Comunque sia Puppy è scomparso dalla sua casa e naturalmente i suoi proprietari si sono preoccupati.
Prima di quel momento, il meticcio non era mai fuggito, non era assolutamente nelle sue corde, quindi la preoccupazione in casa era molta. Non sapevano però che Puppy stava benissimo, anzi stava donando il suo affetto ad un’altra famiglia.
Quest’ultima era purtroppo il lutto, perché il loro Pinscher di 6 anni era venuto a mancare da poco, dopo un fatto sconvolgente che non approfondiremo. La famiglia di Puppy nel frattempo stava conducendo delle ricerche e dopo un po’ ebbero la tanto attesa risposta.
Proprio la proprietaria del pinscher scomparso, di nome Ismenia, capì che quell’anziano meticcio apparteneva a quella famiglia che lo stava cercando e così rivelò tutto.
Ismenia raccontò tutta la vicenda ai proprietari di Puppy e disse quanto sia stato d’aiuto la presenza del cane. Inoltre, sempre la donna raccontò come quella visita abbia contribuito alla decisione di prendere un altro cane in casa.
Infatti così fu e dopo qualche settimana in casa arrivò un nuovo membro della famiglia, dotato di quattro piccole zampette e di una coda.
In tutta questa storia il ruolo di Puppy è stato quindi di fondamentale importanza, sembra che quest’ultimo abbia fatto tutto perché incaricato di una missione, ma in fondo, ogni sua azione è stata mossa dal suo grande cuore.
