Lo dice uno studio: se sei nei paraggi il tuo cane è molto più stimolato a giocare

Lo studio ha dimostrato che i nostri cuccioli sono più propensi a giocare quando ci siamo noi a fare loro compagnia

Che il legame che si crea tra noi e il nostro quattrozampe è incredibilmente profondo, questo lo sappiamo già. Ci sono, però, moltissimi studi che indagano quanto sia profondo questo rapporto e, soprattutto, quali siano i modi in cui si esplica. Più volte, infatti, degli studi hanno dimostrato che i nostri cuccioli senza di noi stanno, in qualche modo, peggio. Oggi, vogliamo parlarvi di un nuovo studio, che mette in luce un altro interessante aspetto del nostro rapporto con i quattrozampe: come cambia il loro momento di gioco in base alla nostra presenza.

Due cani in spiaggia
Pixabay

Lo studio è stato pubblicato su Animal Cognition e a parlarne per primo è stato Kodami. A condurre lo studio è stata l’Università di Monmuth e Arizona. Sono stati presi a campione dieci coppie di cani che vivevano insieme da almeno sei mesi e hanno preso inconsiderazioni tre momenti diversi: un primo momento in cui il proprietario era del tutto assente, un secondo momento in cui era presente ma rivolgeva l’attenzione altrove e un terzo momento in cui, invece, era attento al gioco.

I risultati, ottenuti anche grazie all’utilizzo dei videoregistratori, hanno lasciato poco spazio ai dubbi. La probabilità che i cani cominciassero a giocare era molto più alta in tutte quelle ipotesi in cui il proprietario era presente e dava al proprio cane le giuste attenzioni.

Ma quale è la motivazione per cui accade questo? Come mai i cani sono più propensi a giocare con il loro padrone intorno? I ricercatori sostengono che in loro si sviluppi un meccanismo simile a quello che compare nei bambini quando, fieri di qualcosa, corrono a mostrarla ai genitori.

Due cani si rincorrono
Pixabay

I nostri cuccioli, in poche parole, proprio come i bambini, sono contenti di saperci interessati alle loro attività e, forse, potremmo aggiungere, sono contenti di poterle condividere.

Cosa ne pensate di questo studio? Fatecelo sapere nei commenti!

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