Napoli, cane travolto da un treno. È polemica per i soccorsi in ritardo

Arriva da Napoli un’altra notizia di cronaca che ha come sfortunato protagonista un cane, questa volta travolto da un treno.

Diciamo che tra tutte le notizie che vi diamo in questo periodo, questa sembra una di quelle in cui noi umani non abbiamo nessuna colpa. Sembra trattarsi di un semplice incidente.

Cucciolo di cane randagio

Tra abbandoni e cani lasciati a morire in macchina al sole, infatti, l’umano si macchia sempre più spesso di colpe indicibili ai danni dei nostri amici a quattro zampe.

Questa volta, però, sicuramente non è colpa dell’umano. Se non fosse per quel dettaglio che avrebbe potuto fare la differenza.

Cane sdraiato

Ma facciamo un passo indietro e cominciamo dall’inizio. Siamo a Napoli, come detto, e il cane protagonista della vicenda è rimasto ferito a causa di un treno.

Siamo nei pressi della stazione Leopardi a Torre del Greco e i macchinisti del mezzo hanno giurato di averlo visto spuntare all’improvviso. Impossibile fermare il treno, impossibile evitare l’impatto.

Per fortuna, il treno in quel momento si stava già fermando alla stazione. L’impatto è stato dunque meno forte e il cane non è rimasto ucciso.

Cane randagio che osserva

In ogni caso, comunque, l’urgenza della situazione sembrava ben chiara. Subito dopo l’impatto, i macchinisti del treno hanno fermato il treno e sono scesi a controllare le condizioni del cane.

Dopo aver fatto tutte le procedure di sicurezza previste dal protocollo, il treno è dovuto ripartire.

Nel frattempo, però i macchinisti hanno spostato il quadrupede fuori dai binari e soprattutto hanno chiamato i soccorsi.

Cane che annusa una mano

Soccorsi che, però, non arrivavano mai. Lo stesso sindaco Giovanni Palomba, informato di quanto stava succedendo, ha pubblicato un annuncio sul web per incitare i soccorsi.

Dopo molto tempo, per fortuna, qualcuno ha aiutato il povero animale. Adesso il cane si trova in cura presso una clinica veterinaria e le sue condizioni sono stabili.

Ha di fronte a sé una doppia impresa. Da una parte, deve riuscire a guarire. Dall’altra, anche se questa non dipende da lui, deve trovare qualcuno che voglia prendersi cura di lui.

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