Nonostante le sue condizioni precarie il cucciolo di cane guarda una persona e la prega di avvicinarsi
Per fortuna questa persona non è rimasta a guardare ed ha affrontato il problema, questo cucciolo andava salvato
Purtroppo spesso ci troviamo a parlare di piccoli pelosetti abbandonati a loro stessi in strada. L’abbandono e il randagismo è, infatti, qualcosa che continuamente ci tocca da vicino e ci strazia il cuore. Soprattutto quando si tratta di piccoli pelosetti, come questo cucciolo di cane di solo qualche settimana, che non sa vivere da solo. Come può un cagnolino di questa età riuscire a sopravvivere in strada solo e senza nessuno che lo aiuti, indifeso contro il mondo che lo sovrastra.
Ma per fortuna, alcune volte, riusciamo anche a raccontare il rovescio della medaglia. Ovvero qualcuno che mette un secondo in pausa la propria vita per salvarne un altra. Per riuscire a donare anche una sola piccola seconda possibilità a questi pelosetti abbandonati e lasciati indietro. Andiamo a leggere la storia del piccolo cucciolo di cane protagonista di queste brevi righe.
Questa è la storia del piccolo cucciolo di cane che si chiama Arslan. Era stato abbandonato sul ciglio di una strada solo e senza nessuno. Chissà quante persone sono passate di fronte a lui prima che qualcuno si fermasse a salvarlo. Ma la cosa peggiore è che quando un uomo si accorse di lui, il piccolo pelosetto si contorceva dal dolore e dallo strazio. Stava soffrendo e nessuno se ne stava accorgendo. L’uomo che lo trovò lo portò immediatamente dal medico veterinario e per fortuna, perché non sarebbe sopravvissuto ancora a lungo.
Purtroppo le radiografie fatte in clinica non lasciavano spazio all’immaginazione: Arslan aveva la colonna vertebrale fratturata. Probabilmente ciò dovuto ad un trauma violento, come un incidente. Aveva bisogno diun intervento chirurgico tempestivo e l’uomo che lo ha salvato chiese aiuto ad un rifugio locale. Mettendo insieme le loro forze riuscirono a donare a questo pelosetto una seconda possibilità.
Tutto andò bene e i volontari e l’uomo che lo salvò non fecero altro che stargli vicino giorno dopo giorno. La sua guarigione fu una festa per tutti e un motivo di grandissima soddisfazione!