Ortona, cane abbandonato crudelmente per strada

Ortona diventa teatro dell’ennesimo inutile e crudele caso di abbandono canino, che di sicuro farà discutere. L’accaduto risale ad inizio agosto, quindi il fatto è ancora abbastanza fresco per essere trattato e contestato.

L’abbandono si è verificato nel più classico dei modi, gesto di una freddezza unica che non si cancellerà mai dalla mente del povero cucciolo. La macchina scarica il cane nel bel mezzo della strada e ripartenza a tavoletta, senza mai voltarsi.

Dei testimoni hanno raccontato per filo e per segno la reazione disperata del cane, che non l’ha sicuramente presa bene. Infatti quest’ultimo, appena ha notato la macchina ripartire, è stato autore di uno scatto fulmineo per raggiungere la vettura.

Una vana corsa per raggiungere una persona che probabilmente non ti ha mai considerato, mentre tu, probabilmente, riponevi in lui la massima fiducia. Una situazione inimmaginabile, seppur davvero frequente.

Come abbiamo detto, la corsa si è rivelata vana, a quel punto dei presenti hanno soccorso il cane, totalmente confuso dalla situazione. Un’uomo ha portato in seguito il meticcio al canile comunale, struttura che ancora lo ospita.

Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection, afferma come tali episodi di abbandono rappresentino una macchia indelebile nell’anima del cane. L’abbandono è sentito dai cani come una pugnalata alle spalle, una ferita difficilmente rimarginabile.

Quando qualcuno compie questo spregevole atto nei confronti del cane, quest’ultimo cade in un profonda confusione che altera il carattere e l’umore del diretto interessato. Una condizione alla quale nessun animale o essere umano vorrebbe mai essere sottoposto.

La cosa migliore da fare quando, per validi motivi, non ci si può prendere cura di un cane è una sola cosa. In questi casi bisogna affidarlo ad un canile con tutta la calma e il tempo che richiede l’operazione.

Mai abbandonare, sarebbe uno sgarbo enorme e indescrivibile per il cane. Speriamo che venga applicata la giusta pena all’autore dell’abbandono.