Otto Golden Retriever sono andati ad Uvalde per dare conforto dopo la tragedia

24 ore dopo la sparatria questi meravigliosi cani erano già in viaggio per Uvalde con lo scopo di confortare i parenti delle vittime

“Il cane è il migliore amico dell’uomo”. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Probabilmente moltissime. Ci accorgiamo di quanto queste parole siano vere quando riusciamo a toccare con mano quello che i quattrozampe fanno per noi. Oggi vi parliamo di otto Golden Retriever che si sono recati a Uvalde, per dare il loro conforto a tutti coloro che, direttamente o meno, sono stati coinvolti nella sparatoria di pochi giorni fa, avvenuta in una scuola elementare. La tragedia, purtroppo, ha causato la morte di 21 persone: 2 insegnanti e 19 bambini.

Gli otto Retrievers, appartengono alla Chiesa Luterana di beneficienza. Sono tutti addestrati e viaggiano per il paese. Il loro scopo? Fornire conforto a chiunque sia coinvolto in una tragedia. Tutti i cani sono partiti già 24 ore dopo la sparatoria da varie parti del Texas. La speranza è che, oltre a supportare, riescano anche a far elaborare, almeno in parte, alle persone, quanto accaduto.

“Ascoltiamo se parlano”, ha detto a GMA Bonnie Fear, coordinatrice della risposta alle crisi K-9 di LCC. “Siamo silenziosi. Lasciamo che i cani si connettano con le persone e loro possano esprimere i loro sentimenti in quel momento. Noi non siamo consulenti, quindi siamo solo presenti, in piedi con loro nel loro dolore”.

Il team di LLC K-9 Comfort Dog hanno creato LLC Hearts of Mercy & Compassion, Crosses for Losses nella piazza della città di Uvalde. In questa iniziativa, hanno scritto a mano il nome di ogni vittima sulle croci, insieme a un versetto della Bibbia. I meravigliosi otto cani sono rimasti nella piazza per confortare l’intera comunità che cercava i nomi dei loro cari sulle croci.

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I cani avranno accesso a molte iniziative, tra cui la veglia. Potranno, inoltre, entrare in contatto con studenti, personale, soccorritori e famiglie delle vittime e dei sopravvissuti.

Spesso noi umani, davanti a queste tragedie enormi, non riusciamo a trovare le parole giuste. Il segreto è, forse, non dire nulla. Dovremmo essere delicati come questi cani. A volte, una mano (o una zampa) sulla spalla è meglio di mille parole.

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