Salvano un cagnolino lasciato a morire dopo essere stato rifiutato dalla sua famiglia
Buttato via come una scarpa vecchia, il cagnolino ha avuto una seconda occasione
Prendersi cura di un animale in precarie condizioni di salute, a causa del maltrattamento subito da precedenti padroni, è un gesto che denota grande altruismo. Certi individui purtroppo sono incapaci di provare empatia nei confronti del prossimo, ma sarebbe sbagliato anche fare di tutta l’erba un fascio. Anche se la prima esperienza con gli umani non era andata nel migliore dei modi, ora il cagnolino protagonista di questa storia, di nome Benito, è davvero fortunato. Quanto gli è mancato nei primi mesi, lo ha ottenuto dopo la rinascita. Oggi ama concedersi lunghe passeggiate, lanciarsi con dei tuffi in acqua e, più in generale, giocare con i membri della famiglia adottiva.
Quando aveva appena nove mesi aveva, però, già conosciuto, in Messico, la parte peggiore del genere umano. Fu, infatti, vittima di un abbandono e, anche se lui cercò in ogni modo di venire nuovamente accettato, si vide respinto di continuo. I proprietari avevano ormai deciso di disfarsi di lui, manco fosse una scarpa vecchia, ed erano fermi sulle proprie posizioni. Gli unici momenti in cui lo degnavano di attenzioni (se così possiamo dire…) erano quelli dove inveivano contro di lui.
Scottato dalla pessima esperienza, Benito iniziò a frugare nella spazzatura, alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Tuttavia, non si trattava della soluzione ideale, dati i batteri presenti. Entrato a contatto con i microrganismi, cominciò a stare male e più il tempo passava, più sembrava spacciato. Una fiammella di speranza, tuttavia, si riaccese, grazie a un intervento dell’associazione locale dedicata agli animali abbandonati, FundaDog. I volontari della struttura fecero tutto il possibile per rimetterlo in forze. Lo portarono dal veterinario, che fornì un quadro clinico davvero preoccupante.
Le analisi effettuate portarono a rilevare scabbia demodectica, infezione della pelle, pulci, zecche, malnutrizione molto avanzata e parassitismo. Inoltre, i segnali lasciavano presupporre che si stava abbandonando alla morte. Con il cuore spezzato, aveva smesso di combattere. Ma grazie alle attenzioni dedicate, soprattutto di Irene Flores, che lo portò a casa della mamma, Benito mostrò dei progressi. E, una volta guarito del tutto, gli venne trovata un’altra sistemazione. L’inizio di un’esistenza piena di attimi felici…