Torino: cane chiuso in gabbia liberato dalle Forze dell’Ordine

Arriva da Torino l’ultima triste vicenda ai danni dei nostri amici a quattro zampe, con un cane chiuso in gabbia liberato dalle Forze dell’Ordine.

Sono sempre di più, ormai, le notizie che vi riportiamo in cui i cani si ritrovano vittime dei maltrattamenti da parte dei loro proprietari. Da parte cioè, di coloro che dovrebbero essere i loro migliori amici.

Cane chiuso in gabbia a Torino

Ma guardando le foto che dimostrano come era costretto a vivere questo cane, forse viene da pensare che l’essere umano non possa proprio definirsi il migliore amico del cane.

Perché questo Amstaff, che fortunatamente ora si trova sotto le cure veterinarie, non poteva neanche sgranchirsi le zampe.

Come detto siamo a Torino e il cane chiuso in gabbia appartiene ad un uomo di 35 anni che vive in Via Vistorio. Un uomo che, tra l’altro, le Forze dell’Ordine già conoscevano a causa di alcune denunce di maltrattamento ai danni della moglie.

Cane liberato a Torino

Gli uomini della Polizia sono intervenuti dopo alcune segnalazioni da parte dei vicini di casa del proprietario del nostro amico a quattro zampe.

Il cane abbaiava, piangeva e si lamentava per la maggior parte della giornata. E così, quando le Forze dell’Ordine sono intervenute hanno capito subito perché quel quadrupede si lamentasse così tanto.

Cane che guarda in alto

Il cane si trovava nel balcone della casa, chiuso in una gabbia grande neanche un metro quadrato. Uno spazio talmente tanto piccolo che il nostro amico a quattro zampe non poteva neanche girarsi.

Quando le Forze dell’Ordine lo hanno liberato da quel tugurio, la gioia del cane è stata incontenibile. Il quadrupede ha iniziato a saltare scodinzolando, quasi come se non fosse mai stato mai felice in vita sua.

Cucciolo di cane

Come detto, l’uomo proprietario dell’Amstaff è già stato denunciato. Un team di veterinari si è nel frattempo occupato del nostro amico a quattro zampe che, per fortuna, non ha riportato nessuna conseguenza di salute a causa dello stato in cui era costretto a vivere.

Adesso si trova presso il Canile Municipale della città e, probabilmente, molto presto sarà pronto per trovare una vera famiglia degna di questo nome.

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