Cane che chiede scusa, i modi tenerissimi in cui Fido ci chiede di perdonarlo

Conoscere il linguaggio del corpo di Fido è indispensabile per favorire una comunicazione senza fraintendimenti. Il cane che chiede scusa come lo fa?

Il concetto di colpa e di errore è presente anche nei nostri amici a quattro zampe. I meccanismi e i contesti in cui scatta sono diversi da quelli umani alle volte, ma non vuol dire che non ci sia.

Questa è la ragione per cui urlare e punire il cane non serve a nulla ed è sicuramente più produttivo rafforzare le associazioni positive attraverso i premi quando si comporta bene, piuttosto che consolidare quelle negative che non vengono comprese sino in fondo.

Il cane che chiede scusa lo fa in maniera molto tenera, ma prima di rendersene conto potrebbe manifestare degli atteggiamenti di disagio psicofisico. Approfondire l’argomento è importantissimo per fare stare bene Fido e star bene noi compagni di avventura bipedi.

Comportamenti errati

cane con la testa piegata

Il cane che chiede scusa, ai suoi simili o a noi esseri umani che facciamo parte della sua cerchia affettiva a pieno titolo (se siamo riusciti a instaurare un rapporto bipede-quadrupede profondo e sincero), è altamente probabile che abbia fatto qualcosa di sbagliato.

I nostri appunti possono riguardare la gestione della casa, che puntualmente viene messa sottosopra, quella del giardino che a volte somiglia a un campo da golf con buche che possono contenere un pallone da calcio però e tanti altri atteggiamenti che rispecchiano l’istinto di Fido ( se non sono ossessivo compulsivi e nascondono altro), ma vanno a scontrarsi con l’esigenza di creare una convivenza pacifica e che rispetti tutti gli attori in gioco.

Non bisogna sgridare il cane quando fa qualcosa di errato. Non solo non capirebbe la nostra reazione, ma starebbe male. L’approccio ideale è quello di ignorarlo e di premiarlo invece quando si comporta bene. Così le associazioni negative lasciano spazio a quelle positive e la fase di socializzazione procede nel modo migliore. Se siamo alla prima esperienza soprattutto, però, è bene rivolgersi a un etologo esperto o al proprio veterinario di fiducia (che oltre tutto conosce i pregressi clinici e le caratteristiche di razza che potrebbero incidere sul comportamento di Fido).

Dobbiamo favorire una comunicazione non verbale tra il cane e il suo padrone che tenga conto dei meccanismi linguistici di tutti e due. Conoscere il linguaggio del cane, in tal senso, è indispensabile e anche sapere come parlare al cane per farlo sentire sicuro. Infatti, un animale con l’udito molto sensibile come è quello di Fido fa molto caso al tono di voce utilizzato e quello che a noi appare normale, magari non lo è per lui.

Contrariamente a quanto possa sembrare, le situazioni di conflitto non piacciono alla nostra piccola palla di pelo. Vorrebbe solo essere amata e amare incondizionatamente. Ecco perché è importante sapere quando il cane chiede scusa: in questo modo potremmo accorciare i tempi di riappacificazione e il malessere di entrambi, bipede e quadrupede.

Il linguaggio del corpo per chiedere scusa

cane con lo sguardo dolce

Tutti gli atteggiamenti che adesso andremo ad analizzare fanno capo a un solo intento nella mente del nostro amico a quattro zampe: fare la pace. Tutto quello che mette in atto è volto a dire: “Io sono buono, piccolo, ti voglio bene e non voglio che ti arrabbi”. Se notiamo segnali come quelli di seguito vuol dire che sta cercando il modo di farsi perdonare:

  • La coda bassa e fra le gambe;
  • La testa inclinata e le orecchie verso il basso;
  • La schiena ricurva.

Inoltre, lo sguardo del cane non sarà diretto, non ci guarderà fisso negli occhi. Sono tutti modi, questi, per lanciare segnali distensivi. Fido ci dice che da parte sua l’intenzione di trovare un punto di incontro e tornare a volersi bene c’è tutta.

Infatti, se ci pensiamo, lo sguardo fisso è sinonimo di sfida, denota un atteggiamento spavaldo e tutto è tranne che un modo per manifestare calma e tranquillità. Di contro, però, quello che apparentemente può sembrarci lo sguardo colpevole del cane, alle volte, vuol dire altro. Questo succede quando tendiamo ad antropomorfizzare troppo i comportamenti del cane, dimenticando che – per quanto tra bipede e quadrupede ci sia molto in comune – non si tratta di specie simili.

Il pentimento di un cane

cani posizionati in scala

Tra i tanti modi che il nostro amico a quattro zampe può trovare per farsi perdonare ci sono anche i seguenti. Pure in questo caso il cane che chiede scusa sta facendo del suo meglio:

  • Fido si lecca il naso: è un atteggiamento che può essere riconducibile a quando era ancora cucciolo ed è legato alla richiesta della pappa alla mamma;
  • Si mette supino, pancia all’aria perché vuol dire che è indifeso.

In entrambi i casi vuol dire che ha fiducia in noi e che non teme di mostrarsi vulnerabile. Il suo unico obiettivo è ripristinare quel rapporto profondo, alle volte quasi simbiotico, con il bipede che considera alla stregua di un capobranco.

Cani che si fanno perdonare

cane sofferente

Se ci rendiamo conto che il nostro amico a quattro zampe è pentito, ha capito di avere sbagliato e vuole rimediare, a maggior ragione non è il caso di rimproverarlo con un tono di voce elevato o di metterlo in punizione. Come già precedentemente accennato, infatti, non solo non otterremmo il risultato sperato ma lo sottoporremmo a uno stress inutile.

Se abbiamo qualche dubbio o delle incertezze su come interagire nel modo migliore con Fido, chiediamo il parere del veterinario di fiducia e per nessuna ragione affidiamoci al fai da te o al sentito dire di amici e parenti che vantano esperienze pregresse con i cani. Solo da specialisti del settore siamo sicuri di avere i consigli giusti e possiamo sperare di non commettere troppi errori nella gestione del rapporto con Bau.

Tutti i segnali descritti dicono la stessa cosa: il cane ha capito di avere sbagliato e sta cercando il modo di rimediare. I cane che chiede scusa, quindi, soprattutto se non ha fatto nulla di poi così grave, merita di essere ‘ascoltato’ e di avere una seconda possibilità.

Lo sbaglio più comune, invece, è proprio quello di continuare a rimproverarlo. Non solo così rischiamo di provocare nervosismi e ansie immotivate, ma potremmo anche correre il pericolo che metta di nuovo in atto il comportamento sbagliato. Nella peggiore delle ipotesi, inoltre, potrebbe rispondere in maniera aggressiva e minare l’incolumità di chi si trova di fronte.

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