È stata lasciata sotto la pioggia con una ferita aperta: la cagnolina era circondata dall’indifferenza

I passanti facevano finta di non vederla, fino a quando delle persone di buon cuore non le si sono avvicinati

Sotto la pioggia una povera cagnolina era stata lasciata tutta sola. Necrotica, aveva la piccola era ricoperta di vermi nella zona fragile, e intorno al collo giravano le mosche. Ormai era quasi immobile: le avversità della vita sembravano averle tolto ogni barlume di speranza. Ma allora ha incontrato i suoi salvatori. Li guardava con disperazione, quasi un appello. Da sola le sarebbe stato impossibile uscire da una situazione tanto critica.

Cagnolina sola

Rifiutare una richiesta del genere andava oltre i principi dei soccorritori. Che hanno, dunque, condotto la cagnolina dal veterinario, affinché desse un referto. La ferita era parecchio profonda e temevano di vederla morire da un momento all’altro. In seguito ai controlli, il medico ha riferito che aveva perso parecchio sangue. Tuttavia, grazie alla tempestività dell’intervento, è sopravvissuta. Ma era troppo presto per abbassare la guardia: la situazione imponeva di monitorare la piccola giorno e notte.

Cagnolina sotto la pioggia scrosciante

Probabilmente era stata ferita da un oggetto appuntito. Soffriva di sepsi e la pressione bassa era un altro campanello d’allarme. Inoltre, era spaventata. Non si capiva cosa perché, ma evitava qualsiasi tipo di contatto visivo. È lecito immaginare che si fosse lasciata una storia triste alle spalle e, infatti, le mancava un orecchio.

Sebbene fossero parecchie le domande poste, sarebbe stato difficile ottenere risposta. Le persone presesi cura della cagnolina hanno, perciò, fatto fronte comune, in maniera da farle capire che era in buone mani, finalmente era al sicuro. Si accoccolava sulle ginocchia dei nuovi amici. L’amore era un sentimento “insolito” e desiderava tenerselo stretto.

A distanza di circa tre settimane, la cagnolina è apparsa sulla via della guarigione. Più il tempo passava, più temeva di essere trascurata. Man mano si è, però, rinfrancata, trovando dentro di lei quelle certezze di cui era alla ostinata ricerca. Chiamata Marimar, il suo avvenire pare radioso così come forse non lo è mai stato. È finita la sofferenza: d’ora in poi potrà sentirsi libera di essere sé stessa, giocosa e amante della vita.

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