I pacemaker umani possono salvare i cani: donarli a loro potrebbe cambiare le loro sorti (e allungargli la vita)
Andiamo a leggere insieme come si può fare per salvare al vita a dei pelosetti, parlano gli esperti
Come per gli esseri umani anche i nostri migliori amici a quattro zampe possono avere problemi cardiaci. E chi di voi ha un piccolo pelosetto con questo tipo di complicazioni sa quanto possano costare. Anche per questo motivo la situazione si sta facendo molto grave, molte persone tendono ad abbandonare i propri cani quando, aimé, le cure veterinarie per salvarli diventano troppo gravose. Quindi, che fare in queste situazioni? Una soluzione innovativa e, a mio avviso, del tutto sensata è questa qui che stanno portando avanti negli USA. Infatti, moltissime università di gran prestigio promuovono da tempo la ricerca nei confronti di pacemaker umani riutilizzati per salvare la vita ai cani. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Come potete vedere dall’immagine in alto nel torace di questo cane si trova un pacemaker, ma come è stato possibile? Ecco, negli USA si considerano i pacemaker dei salvavita monouso, ciò significa che una volta che il paziente in cui è stato impiantato passa a miglior vita essi devono essere gettati. Ma ciò non è del tutto vero, infatti moltissimi pacemaker possono essere riutilizzati e venduti soprattutto all’estero. Ma a qualcuno è venuta in mente un’idea: se invece di vendere all’estero o gettare via pacemaker funzionanti essi venissero donati alle cliniche veterinarie per salvare i nostri cani con problemi cardiaci?
Da questa intuizione, a dir poco sensazionale, nasce il programma CanPacer, un archivio sponsorizzato dalla sezione di cardiologia dell’American College of Veterinary Internal Medicine. Questa raccolta fondi, che per il momento è attiva solo negli USA sta portando grandi risultati donando generatori, elettrocateteri e altre forniture di pacemaker con alcuni componenti utili a fare formazione.
A coordinare i progetti di ricerca per poter riutilizzare pacemaker per i nostri cani sono, in particolar modo, le Università del Missouri, Tennesee e Georgia. “Le somiglianze tra il modo in cui trattiamo gli animali e gli esseri umani per alcune malattie sono molto forti. Quando studiavo per diventare infermiera 20 anni fa, ho imparato che i pacemaker per gli esseri umani potevano essere utilizzati anche nei cani”, ha affermato Terri Matula, un’infermiera cardiovascolare certificata presso MCNH. E non c’è niente di più vero.
Spesso si utilizzano gli animali, soprattutto fuori dall’Europa, per provare terapie e strumenti che possono salvare la vita all’uomo. E, quindi, perché non rovesciare la medaglia? In questo modo possiamo riutilizzare qualcosa di funzionante che altrimenti getteremmo e salvare noi la vita ai nostri animali! Voi cosa ne pensate? Sareste d’accordo a portare questa iniziativa anche all’interno dei nostri confini?
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