Le malattie più rare dei cani, quali sono e come evitarle

Il benessere è prioritario. Per accudire Fido conoscere le malattie più rare dei cani può fare la differenza. Quali sono e come comportarsi

Quando adottiamo un amico a quattro zampe è importante ricordare che, oltre alle coccole e all’amore, ha bisogno di essere seguito quotidianamente e a 360 gradi. Le basi prevedono una corretta alimentazione e delle visite periodiche dal veterinario. Possono esserci tuttavia delle malattie più rare dei cani e – come tali più difficili da individuare.

Fondamentale è giocare d’anticipo, interpretando correttamente i segnali del corpo di Fido e affidandosi al parere del veterinario di fiducia (che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza).

Queste premesse non devono farci vivere con ansia i momenti passati insieme a colui che consideriamo parte della famiglia, ma semplicemente ricordarci che un monitoraggio costante può fare la differenza e permetterci di intervenire per tempo (così da evitare il peggio).

Indice

La prima visita dal veterinario
Morbo di Addison
Alopecia X
Ipertermia maligna
Altre malattie rare dei cani

La prima visita dal veterinario

cane sul tappeto

Dopo aver accolto un cagnolino in casa, cominciano i primi quesiti. E non riguardano soltanto eventuali malattie rare dei cani, ma l’abc della gestione di Fido. Le risposte dipendono soprattutto dalla storia (seppur breve!) dell’esemplare appena arrivato in casa.

Solitamente, in condizioni normali, il pet trascorre i primi due o tre mesi di vita in compagnia della mamma e dei suoi fratellini. Questo periodo è determinante per la sua crescita, per la formazione e per lo sviluppo psicofisico.

Inoltre, è questo l’arco temporale durante il quale la mamma insegna ai suoi cuccioli tutto quello che c’è da sapere sul mondo che li circonda, a cominciare da come si fanno i bisogni, quanto è importante mangiare, perché non si deve mordere, come si cammina e tanto altro. È lei, fra l’altro, che provvede anche al sostentamento alimentare grazie al latte materno ricco di cortisolo.

Fino al terzo mese di vita circa, non dovrebbe servire un veterinario, poiché Bau è in grado di sopravvivere grazie al supporto di chi l’ha messo al mondo e dei suoi fratelli, insieme ai quali impara a conoscere la vita e ogni suo aspetto essenziale. A seguito di questo primo momento, poi, avverrà anche lo svezzamento.

A circa 90 giorni, o anche dopo, ecco che il cucciolo arriva nelle nostre case. Ed è proprio questa l’occasione giusta in cui dovremmo pensare di contattare un veterinario! Portarlo subito a una visita è un’azione determinante. Così facendo, il medico potrà capire immediatamente lo stato di salute generale del cane ancora cucciolo e suggerirci, eventualmente, come procedere per prenderci cura al meglio di lui.

Cosa aspettarsi

Quali sono i passi che il veterinario segue per farsi un’idea della condizione del nostro piccolo peloso? Di solito, salvo casi eccezionali, durante il primo controllo ci si occupa di scoprire:

  • Peso e dimensioni;
  • Condizione gengivale e salute dei denti;
  • Eventuale presenza di parassiti (situazione molto comune nei cuccioli);
  • Misurazione della vista e dell’udito;
  • Condizione del pelo;
  • Monitoraggio della respirazione e del funzionamento dell’apparato polmonare;
  • Analisi del battito cardiaco.

Subito dopo aver fatto questo giro di ricognizione, il veterinario si preoccuperà di farci presente tutto quello che c’è da sapere riguardo le vaccinazioni a cui sottoporre il cucciolo di cane. Inoltre, in linea di massima sarà lui a occuparsi della prima sverminazione. A tal proposito, ecco come sverminare il cane e quando farlo.

In questo contesto, oltretutto, lo specialista cerca anche di stabilire se ci sono potenziali malattie ereditarie che i genitori possono aver trasmesso al loro cucciolo. Ovviamente, questo fa sì che, in caso di positività, si possa agire tempestivamente (e debellare, se possibile) determinate patologie.

Morbo di Addison

prelievo al cane

Il Morbo di Addison nel cane, conosciuto anche con il nome di ipoadrenocorticismo, è una patologia che colpisce l’apparato endocrino e che dipende da una disfunzione delle ghiandole surrenali. Queste, infatti, non riescono a produrre una quantità sufficiente di cortisolo e di aldosterone provocando problemi all’apparato cardiocircolatorio.

A essere maggiormente a rischio sono gli esemplari di sesso femminile, fra i quattro e i sei anni, delle seguenti razze:

  • Barboncino;
  • Dobermann;
  • Golden Retriever;
  • Labrador Retriever.

Fra i sintomi, che vanno subito riferiti al veterinario di fiducia, ci sono la bradicardia (fra le malattie cardiache nei cani); l’apatia e la debolezza; la diarrea nel cane, ma anche episodi di nausea e vomito; perdita di peso; eccessiva produzione di urina e sete accentuata; brividi e tremori.

Situazioni di stress possono determinare un aggravamento di questa patologia e portare a uno shock ipovolemico (dovuto alla diminuzione acuta della massa sanguigna circolante, a seguito di emorragia o a una perdita di liquidi).

Fondamentale è un intervento tempestivo del veterinario. Grazie a una terapia farmacologica mirata, poi, è possibile tenere sotto controllo la situazione che – se trascurata – può essere anche fatale.

Alopecia X

cane con alopecia X

Fra le malattie rare dei cani c’è l’alopecia. Quando è accompagnata dalla X vuol dire che ci sono dei fattori che gli specialisti non riescono a comprendere. Spesso si manifesta con una perdita simmetrica e graduale del pelo sui lati del corpo.

Il primo segnale, che può aiutare a correre ai ripari velocemente, lo si vede nel cucciolo. Questo infatti può riportare del pelo ‘sfocato’ che poi cade. Per fortuna le conseguenze sono soltanto estetiche, ma il cane sterilizzato potrebbe non presentare più il disturbo.

Ipertermia maligna

cane che dorme

Si manifesta con una temperatura corporea particolarmente elevata, in risposta a stress, eccitazione e anestetici. Si verifica quando c’è un deficit nelle cellule dei muscoli che, rimanendo contratti, non permettono a Fido di rilassarsi.

Le conseguenze possono riguardare importanti cambiamenti a livello metabolico, possono provocare delle aritmie e un’insufficienza cardiaca che – se non viene curata per tempo – può provocare il decesso del nostro amico a quattro zampe.

La prevenzione delle situazioni scatenanti è la cura migliore, se non ci si riesce gli ambienti freschi aiutano a mantenere sotto controllo la situazione, ma ci sono anche dei farmaci specifici che possono essere prescritti dallo specialista.

Sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada

cane cieco

Conosciuta anche come sindrome uveodermatologica, anche questa è annoverabile fra le malattie rare dei cani. È una patologia immuno-mediata che colpisce gli occhi. Fra i sintomi più evidenti ci sono:

  • Rossore;
  • Lacrimazione;
  • Deficit visivo (fino alla cecità);
  • Strabismo;
  • Ipersensibilità alla luce;
  • Sbiancamento dei tessuti e del pelo in prossimità degli occhi, delle labbra e del naso.

Un mix di medicinali, prescritti sempre dallo specialista, permettono di ridurre l’infiammazione. Le terapie cambiano in base alla gravità della situazione.

Altre malattie rare dei cani

cane debole sul letto

Fra le malattie rare dei cani c’è anche l’uretere ectopico. Quando il nostro amico a quattro zampe soffre di incontinenza urinaria, il primo pensiero va a eventuali infezioni e una cattiva igiene negli ambienti in cui vive. Tuttavia, se queste non sono le cause, ce ne può essere una meno frequente.

Gli ureteri non sono altro che dei tubi che trasportano l’urina dai reni alla vescica. Un difetto congenito fa sì che uno o entrambi non funzionino bene. Appurato attraverso esami specialistici come l’ecografia al cane, la chirurgia può essere la soluzione consigliata dal veterinario.

Un’altra patologia non di facilissima individuazione è la miastenia grave. Si tratta di un problema che interessa la connessione fra i muscoli e i nervi. A provocarlo è un attacco del sistema immunitario del cane nei confronti della giunzione neuromuscolare.

Anche un tumore, una disfunzione tiroidea o del timo, difetti alla nascita e altre condizioni possono essere la causa dell’insorgenza della malattia. Si manifesta con indebolimento muscolare che spesso è circoscritto all’esofago. La terapia farmacologica rompe il neurotrasmettitore che si chiama acetilcolina e permette a Fido di condurre uno stile di vita pressocché normale.

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