Per quello che gli ha fatto il suo corpo non ha retto: addio ad Aron, il cane dato alle fiamme

Aron è l'ennesima dimostrazione della crudeltà degli esseri umani verso i cani: il Pitbull a cui il padrone ha dato fuoco è volato sul Ponte

Non ci sono commenti, non dovrebbero essercene. Non ci sono altro che lacrime e urla, che espressioni di dolore per quanto è successo ad Aron, il cane a cui il padrone ha dato fuoco nel bel mezzo del centro di Palermo, riuscendo nell’intento sconsiderato di mettere fine alla sua vita nel modo più atroce e doloroso possibile. Aron infatti se n’è andato: non è riuscito a lottare, il suo corpo non ha retto. Quello che gli è stato fatto è troppo grave e ogni organo interno lo ha abbandonato, ha smesso di funzionare finché il Pitbull non si è arreso del tutto, esalando l’ultimo respiro tra le lacrime di chi lo circondava.

Aron il cane a cui è stato dato fuoco

Per chi non sapesse la storia di Aron, facciamo un piccolo e dolorosissimo ripasso: il suo padrone, l’uomo di cui forse si fidava di più, ha legato il Pitbull al palo, poi gli ha dato fuoco. Aron è stato attaccato a un palo, appunto, della segnaletica stradale in quel di piazza Croci, un snodo centralissimo di Palermo, di fronte alla chiesa e poco distante dall’ingresso giochi di uno dei parchi della città, il Giardino Inglese.

La scena raccapricciante è accaduta di fronte agli occhi di tutti, tanto che immediatamente i cittadini che hanno capito cosa stava succedendo hanno chiamato i soccorsi e hanno provato a fermare il tutto, ma le fiamme avevano già divorato il cane. Quando la polizia è intervenuta è riuscita a spegnerle, ma il Pitbull era in estrema sofferenza. Il “padrone”, un uomo senza fissa dimora di 46 anni, nonostante l’orrore è ancora libero.

Aron il cane a cui è stato dato fuoco

Purtroppo, proprio poche ore fa Aron ci ha lasciati. «Ha lottato fino alla fine – hanno detto i volontari della LAV Palermo, che lo avevano preso in affido – ma non ce l’ha fatta. Si è spento senza soffrire grazie alle cure analgesiche a cui era sottoposto. Noi di LAV siamo rimasti con lui fino alla fine e ora continuiamo a chiedere a gran voce che il suo assassino risponda delle sue azioni».

Aron aveva ustioni sull’80% del corpo e ora sono in molte le associazioni animaliste a chiedere pene più stringenti per chi commette atrocità sugli animali. Nelle scorse settimane i casi sono aumentati, partendo dal gattino Leone, con orrori diffusi in tutto il Paese. È questo il mondo in cui vogliamo vivere?

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