Randagia incinta picchiata a morte: studenti universitari denunciati a Delhi

La povera cagnolina, in un video diffuso dalle associazioni animaliste locali, ha tentato di proteggersi e nascondersi. Questi ragazzi dovrebbero essere espulsi dal college

Come si possono compiere gesti crudeli verso delle povere creature innocenti e indifese? Non smetteremo mai di porci questa domanda e di condannare atti disumani come quello che è avvenuto nella città di Delhi. Una cagnolina randagia incinta picchiata a morte ha sofferto in modo atroce per mano di alcuni studenti universitari che hanno già ricevuto una formale denuncia per il loro comportamento criminale.

Ragazzi armati contro il cane

Il cane randagio era in stato di gravidanza. Ha trovato una morte atroce per mano di alcuni studenti del Don Bosco Institute of Technology nella New Friends Colony, come dimostrano alcuni video che alcuni utenti hanno pubblicato sui social network.

Nelle immagini si vedono i ragazzi che circondano un capanno di lamiera, dove il cane si è nascosto, spaventato, nel tentativo di salvarsi la vita. Tengono in mano delle mazze da hockey e il loro intento è chiaramente quello di torturare e uccidere quel povero cagnolino.

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Sono diversi i video che sono emersi e che sono al vaglio degli inquirenti. I ragazzi del college che hanno torturato e ucciso il cane hanno già ricevuto una denuncia, come sottolineato dal vice commissario di polizia (sud-est) Esha Pandey, stazione di polizia NFC.

Abbiamo ricevuto una denuncia da Divya Puri, una residente della New Friends Colony (NFC), in cui ha mosso accuse di crudeltà nei confronti di un cane di strada bianco al Don Bosco Institute of Technology. E ha anche presentato riprese video dell’incidente.

Le accuse nei loro confronti sono di uccisione e mutilazione di un animale, atto compiuto con intenzione. Tutti reati punibili dal codice penale indiano, all’interno dei capitoli dedicati alla prevenzione della crudeltà verso gli animali. C’è anche chi ha chiesto che l’istituto frequentato prenda provvedimenti, visto che tutto è avvenuto nei locali della scuola.

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