Svelata la ragione per cui ci affezioniamo così tanto al nostro cane

Perché ci affezioniamo così tanto al nostro cane? Cos'è che ci fa amare perdutamente il nostro amico a quattro zampe? Scopriamolo insieme

Perché ci affezioniamo così tanto al nostro cane? Cosa scatta dentro di noi? I cani sono animali meravigliosi, sono dolcissimi e allegri e portano gioia e positività nelle nostre vite. I cani sono sensibili e molto empatici e riescono sempre ad essere di compagnia.

I cani ci aiutano a vivere una vita degna del loro amore. Ci “costringono” a uscire, a non farci impigrire e a giocare, a sorridere per le cose buffe che fanno loro e che noi facciamo insieme a loro. Ci aiutano a responsabilizzarci, a prenderci cura di loro e a educarli.

Perché ci affezioniamo così tanto al nostro cane?

Perché ci affezioniamo così tanto al nostro cane

I cani sono dei compagni di vita meravigliosi, riescono sempre a tirare fuori il meglio di noi, a qualunque età. Da giovani ci aiutano a prenderci carico delle responsabilità, da anziani ci stimolano ad avere una vita più attiva.

I motivi per cui ci affezioniamo così tanto sono stati svelati dallo psicologo Philippe Hofman che ha anche scritto un libro intitolato “Le chien est une personne”, cioè “Il cane è una persona”. Secondo lui le interazioni uomo-cane possono essere diverse, ma in realtà ogni rapporto con il proprio cane è unico.

Perché ci affezioniamo così tanto al nostro cane

Una delle situazioni più comuni è che il cane diventi il sostituto di un figlio. Il cane può essere un modo per colmare la mancanza di un figlio e per riempire il “vuoto” lasciato in casa dai figli che vanno a studiare fuori.

Il cane è un confidente speciale, ci aiuta a superare i momenti difficili, capisce quando non stiamo bene o siamo tristi e riesce sempre a starci vicino. I cani condividono con noi la nostra vita e ne diventano parte integrante.

I cani fanno ringiovanire tutti, ci costringono a prenderci cura di loro e quindi anche di noi stessi. Per gli anziani sono un’incredibile ricarica di energie, ma sono anche pazienti e capiscono quando possono spingere e quando è il momento di tornare a casa per riposarsi.

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