Akita, cane fiero: caratteristiche e storia

L’Akita è famoso grazie al film Hachiko, è un cane con una forte personalità che è bene conoscere per un’adozione consapevole e piena di amore

Con un’espressione che rimane impressa e una fisicità unica, questo amico a quattro zampe ha delle caratteristiche di un certo tipo. Si tratta di un esemplare che deve essere gestito da chi ha esperienza, nel pieno rispetto della sua natura.

In Giappone, di cui è originario, questo cane è preso in grande considerazione. Viene protetto e preservato alla stregua degli esseri umani, perché apprezzato per le sue peculiarità fuori dal comune.

Fedele, brillante e coraggioso: ha una personalità unica e gli viene riconosciuto un grande valore. L’Akita è un cane che si sta diffondendo sempre di più e, prima di adottarlo “finché morte non ci separi”, dobbiamo sapere come merita di essere accudito (nella pratica e in termini di affetto).

Indice

Le origini uniche
La storia dell’Akita, un cane strepitoso
Caratteristiche fisiche
Akita, salute e malattie del cane
Il carattere dell’Akita

Le origini uniche

akita cane domestico

L’Akita, lo abbiamo già accennato, è un cane che proviene dal nord del Giappone. La sua storia è antica e viene preservata. Si tratta di un amico a quattro zampe rispettato e protetto: è sinonimo di dignità e fedeltà verso l’uomo. Conoscerne la storia ci aiuterà a capire perché è un esemplare dal grande spessore.

Proviene dall’isola di Honshu, nella prefettura di Akita (da cui chiaramente prende il nome maggiormente conosciuto). Addestrato per la caccia, in passato le sue prede preferite erano l’orso tibetano, il cinghiale e il cervo sika: tutti animali non semplici da affrontare.

È molto apprezzato per la sua intelligenza, la lealtà, l’obbedienza verso coloro che considera famiglia e soprattutto nei confronti del padrone: colui con il quale ha l’imprinting per la vita. Si dimostra coraggioso ed estremamente leale. Per questo motivo è un ottimo cane da guardia e da caccia, anche se adesso ha attitudini ancora più versatili.

La storia dell’Akita, un cane strepitoso

akita cane nel bosco

Gli antenati di questo amico a quattro zampe sono di taglia media. Conosciuti anche con altri nomi, fra i quali kurae-inu, odate-inu e soprattutto matagi-inu. Originariamente è un cane da guardia e, sino al 1603, da combattimento.

In un primo momento popola le campagne e le montagne, poi diventa il compagno dei samurai costretti a combattere. Successivamente è il cane prediletto della aristocrazia giapponese e dello shogun, per questo vive circondato da tutti i comfort.

Akita, cane da combattimento

L’Akita diviene un cane da combattimento a causa della sempre maggiore richiesta per questo ruolo. Per questo motivo la razza viene fatta accoppiare con altri esemplari dalle caratteristiche idonee. Si sta parlando del Mastiff e del Tosa, originari dell’Europa e dell’Asia.

Un dettaglio che fa comprendere anche un mutamento fisico, in termini di dimensioni e forza. Si tratta, però, di un impiego – per fortuna – limitato nel tempo. Infatti il combattimento viene vietato nel 1908. Da questo momento in poi l’allevamento selettivo del cane subisce un cambiamento in meglio: l’Akita viene preservato.

È il sindaco di Odate che nel 1927 fonda l’Akita Inu Hozonkai (AKIHO), una società che nasce per conservare le caratteristiche pure della razza, che viene sottoposta a una selezione attenta. Per il riconoscimento ufficiale dobbiamo aspettare il 1931, anno in cui viene dichiarato monumento naturale.

L’Akita durante la guerra

L’Akita è un cane che, durante la seconda guerra mondiale, che viene mangiato dai soldati. La sua pelliccia viene utilizzata per proteggersi dal freddo, come equipaggiamento insomma. Da questo meccanismo vengono esclusi solo i Pastori Tedeschi, usati a scopo militare.

Perché vengano salvati, alcuni esemplari di questa razza straordinaria vengono mandati nei villaggi: come cani da guardia e per aiutare gli agricoltori nel loro lavoro. È a questo periodo che risale l’incrocio con la razza del Pastore Tedesco: una maniera per aggirare la legge governativa che li mette a rischio.

Akita americano e il ritorno alle origini

Nel dopoguerra nascono due linee di sangue. Una è pura – ed è quella dell’Ichinoseki – un’altra è il frutto di alcuni incroci (la Dewa). Molti esemplari di sesso femminile di quest’ultima linea vengono venduti agli americani e mandati negli Stati Uniti: ecco che nasce l’Akita americano, un cane che somiglia al Mastiff e al Pastore Tedesco. Gli allevatori cercano di tornare alla razza originaria, quella che conosciamo oggi.

Curiosità storiche sull’Akita

Nel ‘67, in occasione del 50° anniversario della società per la salvaguardia dell’Akita, in onore di questo cane fuori dal comune nasce il primo museo che raccoglie manufatti, documenti e foto esclusivi.

Secondo la tradizione giapponese, si regalano statue che rappresentano questo amico a quattro zampe in occasione della nascita di un bambino, come augurio di una buona vita, e ai malati perché possano guarire il prima possibile.

La razza dell’Akita diventa famosa grazie al film Hachiko, una pellicola che vede protagonista Richard Gere e il suo inseparabile cane. L’attore interpreta un lavoratore pendolare che, tutte le mattine, viene accompagnato alla stazione e aspettato fino a sera dal suo quadrupede.

Purtroppo la morte del protagonista umano interrompe il legame terreno, ma non quello spirituale. Hachiko non si rassegna alla perdita e si reca sul luogo del loro ultimo incontro tutti i giorni fino alla sua di scomparsa. La pellicola è ispirata una storia vera e fa comprendere l’indole straordinaria di questo cane.

Caratteristiche fisiche

akita cane vicino al mare

L’Akita oggi è un cane di grossa taglia. La sua corporatura ricorda quella del lupo grigio, un esemplare da temperamento austero e fiero. Fra gli esemplari di sesso maschile e quelli di sesso femminile ci sono delle differenze notevoli. Il maschio arriva a un’altezza al garrese di 67 centimetri circa e a un peso sino ail 64 chili, la femmina si ferma a 61 centimetri e 40 chili.

Il corpo

La testa è proporzionata e ampia. Il naso corto, il tartufo è nero e grosso. A rendere questo amico a quattro zampe indimenticabile al primo sguardo è la sua espressione. Si ha, infatti, l’impressione che sorrida.

Gli occhi appaiono piccoli, profondi e scuri, di forma triangolare in linea con le origini orientali. Le orecchie sono piccole, anch’esse triangolari, tendenzialmente arrotondate e pendenti in avanti.

Il collo e le zampe sono muscolosi e importanti, così come lo scheletro. Questo fa si che sia molto abile negli inseguimenti e spiega la ragione per cui sia un ottimo cane da caccia. Le zampe hanno una forma particolare, che ricorda quella dei gatti: un’altra caratteristica che gli dona eleganza nel portamento.

La coda rappresenta un tratto distintivo, spesso arrotolata sulla schiena. Cambia posizione in situazioni specifiche e che riguardano il linguaggio del cane. L’Akita la allunga quando teme per qualcosa o sente un odore che non gli piace. Attenzione, però: lo fa anche quando è felice di vedere chi gli vuole bene, è un segno di festa.

Il manto dell’Akita

Il mantello di questo amico a quattro zampe è molto particolare. Appare duro e dritto, a differenza del sottopelo soffice e fitto.

Queste caratteristiche rendono l’Akita un cane che perde molto pelo e che necessita di una toelettatura costante e personalizzata. La muta, per esempio, non avviene solo in autunno e primavera – come accade per la maggior parte dei cani – ma diverse volte all’anno.

I colori, secondo gli standard di razza sono bianco, sesamo, tigrato e fulvo. Una particolarità cromatica è rappresentata ciuffi bianchi sul petto, il collo e il muso.

Akita, salute e malattie del cane

akita cane in mezzo all'erba

L’aspettativa di vita di questa razza è notevole. In media vive 13 anni. È facile da allevare e tendenzialmente gode di una buona salute. Ci sono però delle predisposizioni di cui è bene tenere conto per sottoporlo ai controlli periodici del caso dal veterinario. Tra le patologie più comuni ci sono:

  • Pemfigo, una malattia autoimmune che colpisce la pelle e le mucose;
  • Herpesvirus canino;
  • Torsione dello stomaco (a tal proposito, può essere utile conoscere le razze con problemi allo stomaco);
  • Lacrimazione degli occhi.

Per tutte queste ragioni, e per monitorare la sua salute in toto, è bene non saltare i controlli dallo specialista, sottoporlo ai vaccini consigliati e rispettare le applicazioni periodiche dell’antiparassitario.

Il carattere dell’Akita

akita cane cucciolo

Come già detto, l’Akita è un cane dalle doti caratteriali uniche. Fedele e coraggioso, è una garanzia per coloro che entrano nel suo cuore. Di contro, però, è permaloso e si offende se non riceve le attenzioni e le coccole che merita. Obbedisce solo se decide che le richieste sono in linea con la sua volontà.

Con chi non conosce appare solitario e distaccato. Attenzione anche a chi si pone in maniera indisponente. La sua indole da cane da caccia e da guardia prende il sopravvento se si sente minacciato. Questo bisogna tenerlo a mente con gli estranei, con gli altri cani e animali di specie differenti. La sua fedeltà non lascia da parte i bambini, a patto che ci sia rispetto reciproco.

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