Cani amici dei pazienti: la storia di Anduril e Takoda

Anduril e Takoda sono amici da sempre e condividono un dono davvero speciale: quello di essere la forza e il coraggio di tante persone che soffrono

La storia di Anduril e Takoda non inizia proprio lo stesso giorno. Infatti, Anduril è più grande di Takoda e riesce a trovare fin da subito la gioia di vivere con una persona che gli vuole molto bene. Rossella, mamma adottiva di Anduril, ha un allevamento di Pastori Bianchi Svizzeri. Ma Anduril, tra tutti, fu quello che la colpì di più. Sicuramente per il suo temperamento ma allo stesso tempo per la voglia pazza che ha di giocare e divertirsi. Soprattutto la colpisce la sua empatia. Infatti, Anduril insieme a Takoda diventano i cani amici dei pazienti.

Tutto ciò nasce quando Clotilde arriva nell’allevamento di Rossella per prendere il suo nuovo fido a quattro zampe. Appena arriva viene subito accolta da Anduril, che le lecca il volto. Clotilde, estasiata dalla simpatia di Anduril, spera di trovare un pelosetto gioioso come lui. E lo trova, Takoda!

Clotilde stessa fu ad accorgersi di quanto i due cani fossero affiatati. Così, decide di addestrarli ed educarli, data la loro empatia, per effettuare sedute di pet therapy. I due cucciolotti, affiatati ed empatici come sono, non trovano problemi ad aiutare il prossimo. Anzi i due cani amici dei pazienti amano il loro lavoro.

I due coraggiosi cagnoloni affiancano il gruppo di specialisti del Centro clinico NeMO di Arenzano. Supportano i pazienti con una dolcezza inimmaginabile. Diventando da subito la spalla e il volto amico di molti pazienti della struttura.

Seguono, infatti, tutte le sedute di riabilitazione e fisioterapia con molta diligenza. Non si lamentano mai del loro lavoro e si trovano a loro agio ad aiutare il prossimo. Ovviamente i due fidi amici hanno le loro differenze.

Anduril è molto più aperto e giocoso, saluta sempre tutti e fa le feste in qualsiasi momento. Takoda è un po’ più riservato. Ama le persone, ma preferisce decidere lui quando è il momento di dare spazio alla felicità e la gioia, e quando invece alla compostezza e alla diligenza, sul luogo di lavoro. Sono due lavoratori molto seri, e prendono con molto riserbo e pacatezza la loro mansione.

I due sono dei grandi esempi da seguire. Danno molto a persone che altrimenti potrebbero perdere la speranza. Sono infatti per molti un’ancora di salvezza. Una gioia per chi, in un momento delicato della vita, ha solo bisogno di vedere un volto amico.

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