Credevano non ci fosse più, ma questa cagnolina è sopravvissuta per due anni fra le montagne

Questa cagnolina ha vissuto per 2 anni da sola in montagna. I suoi padroni pensavano fosse morta e quando hanno scoperto la verità non sono rimasti felici

Chi si occupa di salvare gli animali abbandonati, randagi o in situazioni anche più difficili, sa bene che le storie che si nascondono dietro quei dolci musini possono essere le più tristi. Un giorno, un gruppo di passanti ha trovato una cagnolina deperita e malmessa durante una gita in montagna. I ragazzi si sono subito accorti che la piccola era sola da tanto tempo. Era malnutrita, ricoperta di parassiti e il suo stato di salute lasciava parecchio a desiderare.

cane perso in montagna

La piccola era molto spaventata, ma non ha resistito quando i giovani le hanno offerto del cibo in cambio della sua vicinanza. I ragazzi l’hanno presa e l’hanno portata da un veterinario, dove hanno scoperto con grande stupore che la cagnolina possedeva un microchip. Tutti erano felicissimi, non vedevano l’ora di far ricongiungere quella povera quattro zampe con la sua famiglia, ma qualcosa non è andato come previsto.

Quando hanno chiamato il numero segnalato dal chip, i proprietari hanno risposto che Edna era morta. Che cosa terribile! Anche quando hanno saputo che la loro idea non corrispondeva alla realtà non ne hanno voluto sapere di riprenderla a casa, ma questa che inizialmente poteva sembrare una situazione terribile, ha cambiato la vita di Edna per sempre.

La cagnolina infatti è stata portata in un rifugio e qui ha finalmente trovato la famiglia affettuosa che ogni animale domestico dovrebbe avere. Ha una mamma e una sorellina umane che la amano tantissimo e nessuno proverà più ad abbandonarla.

cane perso in montagna

L’abbandono è un gesto terribile nei confronti di un animale, ma nonostante la grande sensibilizzazione che si cerca di fare sono molti ancora ha utilizzare queto modo per disfarsi dei propri pet. Speriamo che prima o poi le cose riusciranno a cambiare. Nel frattempo non possiamo che ringraziare l’instancabile e preziosissimo lavoro dei rifugi, senza i quali molti animali non avrebbero una seconda possibilità.

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