Donna sente dei dolori al petto dopo la morte del suo cane: scopre che il suo cuore è davvero rotto

La storia di Joanie Simpson ci fa capire perchè dovremmo essere sempre gentili con chi ha perso il proprio quattrozampe

Elaborare la morte del proprio cane non è cosa affatto facile. Molteplici ricerche hanno mostrato, nel tempo, che il dolore che si prova per la morte del proprio animale domestico non è diverso da quello che si prova per la perdita di una persona cara. La differenza? L’accettazione sociale. Molte persone diranno, infatti, che non si può star male per qualcuno che, in fondo, è “solo un cane”. Oggi vi raccontiamo una storia che vi farà capire perchè, quando una persona ci confida il suo malessere per la morte del proprio animale domestico, dovremmo porgerle la mano, invece di giudicarla.

Ci troviamo in America. Una donna, Joanie Simpson, condivide la sua vita, da 9 anni, con una Yorkshire Terrier, Meha. La cagnolina, in realtà soffre di insufficienza cardiaca congestizia e non ha molto da vivere. WTF Facts riferisce che la donna aveva già preso in considerazione l’idea di un’eutanasia per Meha. Tutto sommato, però, quando era in procinto di farlo, le condizioni della sua cagnolina miglioravano. Un giorno, però, di colpo, Meha passa il ponte dell’arcobaleno.

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Questo terribile evento avviene in concomitanza con molti altri avvenimenti non facili nella vita di Joanie Simpson. Tra questi, per esempio, il fatto che stava vendendo la sua casa. La donna, purtroppo, si trova a vivere un periodo davvero complicato.

Nello stesso periodo, comincia ad avvertire forti dolori al petto. Notando che peggioravano, decide di recarsi in ospedale per degli accertamenti. All’Heart Vascular Institute del Texas riceve l’esito dei suoi esami: Joanie Simpson ha una cardiomiopatia takotsubo, più comunemente nota come sindrome del cuore spezzato. Questa condizione, è legata a tutti gli episodi traumatici che la donna stava vivendo. Tra questi, il più difficile da superare era quello della perdita della sua amata Yorkshire Terrier.

“Ero quasi inconsolabile”, ha detto Simpson al Washington Post. “L’ho presa davvero male.” Appena i suoi livelli di cortisolo diminuiranno, le sue condizioni dovrebbero migliorare. Al momento deve necessariamente assumere alcune medicine (aspirina e altri farmaci per il cuore) e deve essere monitorata.

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Dovremmo essere sempre gentili con chi ci confida di aver perso il proprio cane o gatto. La storia di Joanie Simpson in questo senso è emblematica.

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