Mamma cane soffriva, ha partorito nel ghiaccio: ha tenuto al caldo i suoi cuccioli sperando in qualcosa di meglio per loro

Purtroppo, amici miei e cari lettori, alcuni esseri umani continuano a pensare e credere che i nostri migliori amici non abbiano dei sentimenti. Ed è così che, aimè, molti cucciolotti e pelosetti finiscono per strada, soli e abbandonati a loro stessi. Questa volta, la storia che sto per raccontarvi, non solo tratta di un abbandono in piena regola. Ma anche di un atto ancor più crudele, quello di abbandonare una mamma cane con i suoi stessi cuccioli al freddo e al gelo.

Pochissime erano per loro le possibilità di sopravvivere e il fatto che questi cucciolotti siano ancora vivi si deve a questa mamma eroina. Che non ha fatto altro che proteggerli dal freddo e dalla fame come poteva, finendo quasi per terminare tutte le sue forze. I soccorritori, infatti la trovarono per tempo, prima che non ci fosse più nulla da fare.

Questa dolcissima cagnolina, divenuta poi mamma cane, era sdraiata su una pozza di ghiaccio. Si era rifugiata vicino al muretto di una recinzione in modo tale da sentire un pò meno freddo. I volontari arrivati sul posto iniziarono a prendere i piccoli cucciolotti e portarli in salvo anche se la loro mamma continuava ad essere particolarmente diffidente. E come darle torto? Gli esseri umani l’avevano abbandonata nel momento in cui aveva più bisogno di loro.

Alla fine riuscirono a portare tutti al rifugio, dove ebbero finalmente cibo e un tetto sopra la testa. Già dopo 15 giorni dal loro arrivo il cambiamento fu sostanziale. I piccoli cucciolotti, asciutti e con la pancia piena, giocavano con serenità e allegria. E la loro mamma cane è contenta, in salute e più forte che mai.

E, pensate, dopo un solo mese al rifugio, tutta questa dolcissima famiglia è riuscita a trovare la sua casa per sempre. Una coppia li ha visti e si è totalmente e infinitamente innamorata di loro. Non potevano essere più felici di così e, quindi, grazie a loro ora hanno una meravigliosa vita tutta da scoprire.