Tutti dicevano che non si sarebbe salvata e non valeva la pena soccorrerla, ma la cagnolina non si voleva arrendere

Questa piccola pelosetta ha trovato le persone giuste, altri l'avrebbero lasciata al suo destino e ora non sarebbe qui per raccontarlo

La vita di questo piccolo pelosetto era appesa ad un filo e solo persone con un cuore enorme avrebbero potuto salvarla. Oggi, infatti, vi parlerò della storia di questa cagnolina meravigliosa che non si voleva arrendere per nulla al mondo. La sua forza e il suo coraggio devono essere d’ispirazione perché ci devono far pensare che nonostante le difficoltà dobbiamo sempre alzarci e reimparare a camminare, proprio come lei!

un cane esanime a terra

Questa cagnolina che non si voleva arrendere, si chiama Sona. Il gruppo di volontari di Animal Aid ricevette la chiamata straziante di un uomo che aveva visto una pelosetta esanime in una stradina desolata e triste. Lì, quando arrivarono,s i trovarono di fronte alla piccola Sona, letteralmente esanime e semi cosciente.

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La portarono immediatamente nella clinica veterinaria più vicina nella speranza che potessero salvarla o, comunque, fare qualcosa per lei, per non farle sentire dolore. I medici inizialmente non le davano alcuna possibilità; la diagnosi era grave trauma cranico.

Un cane che riceve il cibo dalla siringa

Difficilmente si torna indietro da botte come queste ma Sona non aveva alcune intenzione di arrendersi. Così, quando il veterinario e il tecnico della clinica cominciarono a darle liquidi e curarle le ferite superficiali, lei subito inizio a riprendersi. Voleva mostrare al mondo che per lei non era ancora finita.

Pensate, dopo solo 6 giorni iniziò a mangiare quasi autonomamente, anche se non riusciva ancora a tenere la testa dritta. E, al decimo giorno già strisciava in giro per la clinica come se fosse la sua nuova, grandissima, casa. La cosa di cui si accorsero era che nonostante le lesioni neurologiche fossero molto gravi la piccola non accennava a fermarsi.

una cagnolina con un gattino

Così, iniziarono anche delle lunghe sessioni di fisioterapia che hanno fatto il loro dovere dire, perché Sona a sole sei settimane dal terribile incidente, cominciò a muovere i primi passi! Una scena, amici miei, davvero commovente e di una forza fuori dal comune.

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