Vittima di orrori e sevizie, questo cane ha finalmente ricevuto la giustizia che meritava

Un cane è stato ritrovato in condizioni davvero disperate: chi lo ha trattato in questo modo merita di essere punito. In molti chiedono giustizia per questa povera creatura maltrattata

Questo è la storia di una povera creatura che ha subito violenze davvero inaudite. Vittima di orrori e sevizie, per fortuna il cane è stato portato in salvo. Chi ha commesso queste crudeltà nei suoi confronti ha ricevuto una giusta pena. Per fortuna, questa volta, giustizia è stata fatta per chi commette atti così terribili nei confronti di cani innocenti.

Cane in cerca di aiuto in gabbia
Fonte foto da Pixabay

Siamo a Siracusa, in Sicilia. Un cane viveva in condizioni davvero terribili, in quella che hanno ribattezzato come la villetta degli orrori. Il cane era legato con due catene, una talmente corta e stretta al collo che non gli permetteva di sdraiarsi. L’altra era stretta all’addome: ha rischiato di essere segato in due parti.

L’animale non poteva muoversi: catene, corde e catenacci lo tenevano legato. Non poteva liberarsi da solo. Viveva con un secchio rotto di acqua putrida, probabilmente piovana. Chissà da quanto tempo aveva vissuto in quelle condizioni terribili, prima che alcuni volontari non venissero a conoscenza della sua situazione.

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I volontari della LAV hanno trovato il povero cane in quelle condizioni terribili. Hanno così fatto un esposto per chiedere un intervento urgente della Polizia Municipale e dell’Asp veterinaria. Così hanno liberato il cane.

Il meticcio forse era un randagio che viveva lì intorno. Entrato nella villetta degli orrori, lo hanno trattato a quel modo, fino a quando non sono arrivati i volontari a salvarlo. Le ferite sul suo corpo ci metteranno un po’ a guarire. Quelle dell’anima impiegheranno ancor più tempo.

Muso triste del cane
Fonte foto da Pixabay

LAV Siracusa ha già denunciato il fatto. E il gruppo si costituirà parte civile: hanno già. Il cane ora è sotto sequestro. Lo stanno curando i veterinari in una clinica. I volontari chiedono a chi governa pene più severe per chi compie atti del genere.

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