Akbash, carattere e temperamento del cane turco

Scopriamo insieme l'Akbash, carattere e personalità dal candido mantello: affettuoso con le sue pecore ma aggressivo con gli estranei

Nell’Akbash carattere e temperamento sono frutto di secoli di selezione mirati a un preciso scopo: ottenere un perfetto guardiano delle greggi.

E in effetti questa razza canina ha tutte le caratteristiche ideali per svolgere questo compito: forte, coraggioso e con un grande istinto protettivo.

Un cane forte e indipendente

Il Grande Cane Turco da pastore è una delle razze più antiche ancora oggi esistenti e nella sua storia è sempre stato apprezzato per la sua forza.

akbash fa la guardia al territorio

Una forza che si rispecchia non solo nelle caratteristiche fisiche del cane, molto robusto e muscoloso, ma anche nel suo temperamento.

Non è un caso che ancora oggi sia il cane da pastore per eccellenza in Turchia e che sia riuscito a sopravvivere nei secoli in maniera intatta.

L’Akbash ha un carattere forte proprio come la sua mole e con coraggio riesce ad affrontare qualsiasi tipo di pericolo.

Non ha bisogno della guida dell’uomo tanto che i pastori spesso gli affidano le greggi e il bestiame contando sulla sua capacità di prendere decisioni in autonomia.

Un cane difficile da addestrare

Il temperamento dell’Akbash lo rende uno dei cani più difficili da addestrare, non è molto propenso all’ascolto né all’esecuzione dei comandi.

Perciò chiunque voglia addestrarne un esemplare deve da subito mettere in chiaro i ruoli nel “branco”.

cane con collare e catena

L’Akbash deve identificare il suo padrone come capobranco, autorevole ma mai autoritario, e deve essere educato sin da cucciolo per ottenere i risultati migliori.

È un processo che richiede tempo e pazienza, infatti il padrone ideale di un Akbash non deve essere di certo un educatore alle prime armi.

Più che con altre razze con questo cane è assolutamente sbagliato avere dei comportamenti aggressivi o violenti.

L’Akbash tende sempre a reagire e non sono poche le occasioni in cui diventa aggressivo, anche nei confronti del padrone.

Non bisogna mai alzare la voce né provare a spaventarlo: questo cane non si tira indietro di fronte a nulla, reagisce e basta.

E una reazione è ancor più pericolosa se si pensa alle grandi dimensioni e alla robusta muscolatura di questo cane.

Akbash: carattere e reazioni con gli estranei

L’addestramento dell’Akbash è di fondamentale importanza non solo per evitare spiacevoli incidenti con il padrone e la famiglia, ma anche con gli estranei.

L’istinto lo porta a vedere negli estranei, siano essi persone o animali, sempre un pericolo o una minaccia da affrontare.

espressione dolce del cane

Per questo motivo nel processo educativo ha un grande peso la socializzazione che deve iniziare nelle prime 16 settimane di vita.

Il periodo, insomma, in cui il cucciolo è più recettivo agli insegnamenti del padrone e quindi più facilmente malleabile.

L’Akbash non reagisce bene alla presenza degli altri cani e con loro ha un atteggiamento sempre aggressivo e prepotente.

Ciò è dovuto alla sua indole da capobranco per cui vede i suoi simili come degli usurpatori di questo ruolo, specialmente quelli di grossa taglia.

Allo stesso modo non ha un buon rapporto con le persone che non conosce a meno che non siano a fianco del padrone, in quel caso si fida.

Un cane dal forte istinto protettivo

Il ruolo di cane da pastore e guardiano delle greggi ha reso nel tempo l’Akbash un cane estremamente protettivo nei confronti del bestiame.

cane fa amicizia con le caprette

È il guardiano per eccellenza, sempre vigile e attento a tutto ciò che lo circonda e pronto a lanciarsi contro qualsiasi predatore o minaccia.

Riserva la stessa protezione anche alla famiglia e alla casa, in generale al territorio a cui sente di appartenere.

Non a caso oggi viene impiegato anche come cane da guardia nelle abitazioni, specialmente quelle di campagna o di vacanza.

Se sentite un Akbash che abbaia, state all’erta: ha sicuramente percepito un pericolo e vuole proteggere voi e i vostri cari.

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