Akita Inu, può vivere in Italia? Adattabilità e cura

Tutto quel che c'è da sapere sull'Akita: può vivere in Italia e cosa occorre per prendercene cura al meglio crescendolo felice e in salute?

Un antico cane da lavoro proveniente dal Giappone: l’Akita può vivere in Italia e cosa occorre per prendercene cura al meglio?

Si tratta di una delle razze canine più antiche del mondo oltre che una delle più apprezzate per il suo aspetto da morbido orsacchiotto.

Ma l’Akita è un cane dalla personalità forte, di certo non adatto a un padrone alle prime armi, e richiede alcune particolari attenzioni.

Un po’ di storia

Le origini dell’Akita Inu si perdono nella notte dei tempi, quel che è certo è che si tratta di una delle razze canine più antiche attualmente esistenti.

l'akita inu può vivere in Italia

Proviene dal Giappone e porta con sé un bel curriculum di cane da caccia alla grande selvaggina: pensate che veniva impiegato per acciuffare cinghiali e orsi.

Dal Seicento in poi fu impiegato anche come cane da guardia, purtroppo per un certo periodo perfino come cane da combattimento.

In tempi più recenti, però, l’Akita ha scalato le vette sociali raggiungendo il “rango” di cane dell’aristocrazia e della nobiltà giapponesi.

Oggi l’Akita è una razza protetta in Giappone dove viene “osannato” come simbolo della fedeltà del cane verso l’uomo. C’è persino un museo dedicato a questo cane!

Una fama che è sbarcata oltreoceano grazie al celebre film “Hachiko” che racconta proprio la triste storia di un Akita che attende il padrone anche dopo la sua morte.

Akita: può vivere in Italia o no?

Non c’è alcuna restrizione da questo punto di vista, l’Akita può vivere in Italia e nonostante non sia una delle razze più diffuse se ne trovano diversi allevamenti.

Dobbiamo però fare una precisazione: esistono due diverse linee di sangue dell’Akita, quella giapponese e quella americana, conosciuta appunto come Akita Inu Americano.

Per acquistare un esemplare di Akita Inu in Italia si spendono in media tra i 600 e gli 800 euro, perciò prima di procedere è bene esser sicuri della nostra scelta.

L’Akita non è un cane facile dal punto di vista caratteriale e ha bisogno di un padrone dal polso fermo che sappia “tenerlo a bada” ed educarlo al meglio.

Il “caratterino” dell’Akita

Appurato che l’Akita può vivere in Italia c’è da capire se in effetti sia il cane più adatto a noi e alle nostre esigenze.

muso dolce del cane

Questa razza canina è rinomata per il suo proverbiale “caratterino” difficile da gestire. L’Akita è un cane impegnativo sotto diversi punti di vista.

Innanzi tutto ha una personalità molto forte e tende a mantenere la sua indipendenza anche quando vive in famiglia.

L’Akita è parecchio testardo perciò non immaginiate che sia uno di quei cani che al primo colpo impara ad eseguire un comando.

Ci vogliono tempo e tanta, tanta pazienza per addestrarlo a dovere e in genere si consiglia di chiedere l’aiuto di un esperto che conosca a fondo la razza.

Il primo scoglio da superare con un Akita è la sua tendenza a imporsi come capobranco, quando in famiglia è il padroncino a essere il “leader”.

Superato questo step il resto diventa più semplice, l’Akita è un cane intelligente e non ha problemi a memorizzare i comandi.

Ha solo bisogno che il suo umano conquisti la sua fiducia trattandolo sempre in un certo modo: mai alzare la voce con un Akita, sarebbe solo controproducente.

L’Akita ha bisogno di imparare a socializzare sin da cucciolo molto più rispetto ad altre razze canine.

È territoriale e protegge i suoi confini come i suoi oggetti. All’inizio è difficile persino avvicinarsi alle sue ciotole per cambiare l’acqua o mettere la pappa.

In più non prova molta simpatia per gli estranei, siano essi persone o altri cani, quindi è necessario insegnargli a mantenere la calma quando entra un ospite in casa.

Akita: l’ambiente ideale

L’Akita è un cane che per secoli è stato abituato a cacciare nella sterminata natura del Giappone a contatto con predatori forti e pericolosi.

pelo fulvo e bianco dell'akita

È indubbio che questo trascorso abbia influenzato in parte il suo temperamento, tuttavia è un cane che dimostra una grande adattabilità.

Da questo punto di vista non è un cane particolarmente esigente, riesce a vivere in appartamento se dotato di tutti i comfort che gli occorrono.

D’altra parte però è un cane di grandi dimensioni, molto robusto, quindi non è il tipo che possa vivere tra quattro mura ristrette.

Ha bisogno dei suoi spazi e sarebbe ideale per un Akita vivere in una casa ampia e spaziosa con un bel cortile o giardino in cui correre e giocare.

C’è da dire che ciò giova non solo da un punto di vista fisico, ma anche mentale: l’Akita è un cane tranquillo ma deve sfogare le sue energie quando occorre.

Il rischio è che possa turbarsi e diventare irrequieto e nervoso e, di conseguenza, anche più aggressivo e distruttivo.

Altra cosa importante da tenere a mente: l’Akita non è un cane che possa trascorrere troppo tempo da solo in casa.

Soffre moltissimo per l’assenza del padrone e quando è in piena crisi di abbandono diventa irascibile e tende a essere anche autodistruttivo.

Toelettatura e altre cure

L’Akita può vivere in Italia e ben si adatta a qualsiasi tipo di clima, nonostante il mantello folto e lungo.

Il suo aspetto (e le origini) potrebbero suggerire che sia un cane più adatto ai climi freddi ma non è così.

espressione del cane felice

Tuttavia è sempre meglio prestare attenzione alle giornate più calde, specialmente se viviamo nel sud Italia dove l’estate può essere davvero terribile.

In questi casi ricordiamo di assicurargli un continuo ricambio di acqua fresca e pulita oltre a un riparo sicuro all’ombra, in modo che non sia colpito dalla luce diretta del sole.

Per il resto l’Akita è un cane molto robusto e non presenta particolari problemi di salute.

L’Akita è famoso anche per il suo mantello folto e morbido bianco e fulvo, una peculiarità che lo rende a tutti gli effetti uno dei cani più belli che esistano.

Un mantello del genere però ha bisogno di continue cure e attenzioni e va spazzolato regolarmente per eliminare il pelo morto e sciogliere gli eventuali nodi.

Ricordiamo che l’Akita fa la muta due volte all’anno e in questi periodi perde una quantità di pelo maggiore.

Infine particolare attenzione va data agli occhi del nostro Akita, che tendono per natura a lacrimare molto. Puliamoli sempre per bene con una garza imbevuta di acqua tiepida.

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