5 cani mitologici e soprannaturali che vi faranno impazzire

Folklore, miti e leggende narrano di cani soprannaturali potenti e inquietanti. Eccone cinque che vi faranno venire la pelle d'oca!

I nostri amici a quattro zampe sono creature adorabili, giocherellone, allegre e ci donano tantissimo amore. Ma nelle culture e nelle civiltà di tutti i tempi spesso la figura dei quadrupedi non è stata proprio così idilliaca.

Miti e leggende narrano di cani a dir poco terrificanti. Creature con caratteristiche a dir poco assurde, talvolta dalle dimensioni gigantesche e con poteri che farebbero drizzare i capelli in testa a chiunque, anche a chi adora i quattro zampe.

Dalla mitologia fino ai romanzi contemporanei che ci piacciono tanto (perfino Harry Potter), esistono storie di cani soprannaturali, spettrali e inquietantissimi che fanno venire davvero i brividi. Provare per credere!

Cerbero, il segugio guardiano degli inferi

Tra i cani soprannaturali più famosi in assoluto c’è sicuramente Cerbero, un personaggio mitologico che è diventato ancor più celebre grazie alla Divina Commedia di Dante Alighieri. Cerbero compare per la prima volta nella mitologia greca ed è un enorme e terrificante cane a tre teste che sorveglia l’ingresso degli inferi (l’Ade). In sostanza permetteva alle anime di entrare, ma di non uscire mai più.

E se ancora non vi sembra abbastanza spaventoso, c’è molto di più. Cerbero non è soltanto gigantesco, ma anche tutto nero e con mille serpenti velenosi al posto dei peli. Il guardiano dei morti non è certamente un semplice cane e il suo carattere fiero e intransigente lo ha addirittura fatto entrare nel nostro vocabolario come vero e proprio termine a sé.

Quando a qualcuno diciamo che è un “cerbero”, non gli stiamo facendo un complimento. Stiamo indicando qualcuno di indomabile, crudele e terrificante.

Nella Divina Commedia di Dante il personaggio assume un ruolo leggermente diverso rispetto a quello che troviamo nella mitologia greca. Dante lo descrive sempre con lo stesso aspetto di cagnone nero e con tre teste, ma non ha il compito di imprigionare le anime dei morti, bensì punisce i golosi nel terzo girone dell’Inferno.

Mauthe Doog, lo spirito che vaga nel castello di Peel

Nel folklore britannico troviamo un altro cane soprannaturale davvero inquietante e spaventoso che si chiama Mauthe Doog o Moddey Dhoo. Letteralmente in gaelico possiamo tradurre questi nomi in “cane nero”, che poi è perfetto per descrivere l’aspetto di questo personaggio canino.

Il Mauthe Doog o Moddey Dhoo è un cane spettrale completamente nero e di grandi dimensioni che popola ancora oggi le storie più da brividi narrate nell’Isola di Man. A quanto pare questo canone infesta il Castello di Peel che si trova proprio su quest’isola e nel corso dei secoli tantissime persone hanno raccontato di averlo visto.

La fonte più accurata su questa storia è da ricercare negli scritti di George Waldron, che era uno storico dell’Isola di Man. Ecco cosa si legge nelle sue pagine: “Si dice che un’apparizione chiamata, nella loro lingua, il Mauthe Doog, a forma di un grosso spaniel nero con i peli arruffati, fosse usata per infestare il Castello di Peel; ed è stato visto frequentemente in ogni stanza, ma particolarmente nella camera di guardia, dove, appena si accendevano le candele, veniva e si sdraiava davanti al fuoco in presenza di tutti i soldati, i quali alla fine, essendo così abituati alla sua vista, persero gran parte del terrore dal quale erano stati colti alla sua prima apparizione”.

Secondo la leggenda – raccontata sempre da Waldron – una volta un soldato ubriaco attraversò un passaggio nel castello, che collegava i giardini direttamente alla camera di guardia. Decise di affrontare lo spaventoso cane spettrale ma non ci riuscì, anzi a quanto pare uscì da quella stanza senza più parlare per la paura. E morì tre giorni dopo.

Questa versione del racconto, che poi è la più tradizionale, sarebbe l’ultimissimo avvistamento del Mauthe Doog. Anche perché quel passaggio fu chiuso per sempre e mai nessuno potè più attraversarlo. In realtà la leggenda è stata tramandata di generazione in generazione e molti, anche nel Novecento, hanno affermato di aver avvistato il cane spettrale. Paura, eh?

Okuri-Inu, il demone che segue i viaggiatori

Pensavate che ci fossimo dimenticati del Giappone? Assolutamente no! Anche qui cani e creature soprannaturali non mancano e ce n’è uno in particolare che vi lascerà a bocca aperta.

Nei racconti popolari si può ancora leggere la storia dell’Okuri-Inu, parola che letteralmente significa “cane da scorta” (e per un motivo ben preciso). L’Okuri-Inu è un demone a forma di cane che segue da vicino chiunque cammini lungo i sentieri di montagna durante la notte. Una caratteristica di per sé molto inquietante, ma che a seconda delle regioni del Giappone diventa positiva o negativa.

In alcuni luoghi si racconta che l’Okuri-Inu sia una sorta di demone buono, che accompagna i viaggiatori lungo il cammino notturno e li protegge dalle creature malvagie che si nascondono nell’ombra. Ma nella maggior parte delle leggende questo demone non ha proprio nulla di positivo, anzi bisogna stare molto attenti!

Se durante il cammino la persona inciampa e cade, l’Okuri-Inu la divora in un batter di ciglio. Invece se finge di riposare per qualche minuto, non viene attaccata. Secondo alcune versioni della storia, se inciampi e cadi per terra compare all’improvviso un branco di cani pronto ad attaccarti. Insomma, non proprio rassicurante.

La buona notizia è che a quanto pare possiamo “ingannare” questo demone cane pronunciando delle frasi ben precise. Ad esempio quando si arriva alla fine del sentiero, bisognerebbe dire qualcosa come “arrivederci” o “grazie per avermi accompagnato” e in questo modo il demone smette di seguire la persona.

Cadejo, lo spirito che aiuta o prende a pugni

Il Cadejo è uno dei cani soprannaturali più inquietanti che ci siano, parecchio simile in effetti all’Okuri-Inu giapponese. Appartiene al folklore del Centro America e anche in questo caso si tratta di una figura ambivalente. In sostanza può essere buono o molto (ma molto) cattivo.

Anche il Cadejo appare di notte e segue i viaggiatori che si trovano lungo i sentieri più bui e può, a seconda dei casi, aiutarli oppure metterli in grave pericolo. La leggenda racconta nello specifico di un Cadejo Bianco e un Cadejo Nero, e già i colori ci fanno intuire da quale dei due dovremmo stare alla larga!

Il Cadejo bianco è una presenza buona, che scorta i viaggiatori proteggendoli dai pericoli, dai ladri e da qualsiasi cosa potrebbe arrecargli un danno mettendo a repentaglio la loro vita. Invece il Cadejo Nero fa l’esatto contrario: inganna i viaggiatori, gli fa prendere i sentieri sbagliati e in più se cadono per terra inizia a prenderli a pugni. Non proprio simpatico.

Tra l’altro secondo la leggenda, in entrambi i casi se parli con un Cadejo o gli volti le spalle questo ti fa letteralmente impazzire. Meglio stargli alla larga.

Tiangou, il cane volante che mangia il sole

Il Tiangou, infine, è una creatura leggendaria proveniente dalla Cina che può avere due diversi aspetti. Come spirito buono ha l’aspetto di una volpe dalla testa bianca, porta pace e tranquillità e protegge le persone da ogni sorta di guai e anche dai ladri. Secondo gli astrologi è il guardiano della costellazione del benessere che nell’antica Cina era chiamata costellazione del Cane.

Ma come spirito cattivo, il discorso cambia completamente. In questo caso il Tiangou è un cane nero e terrificante e sarebbe il responsabile della sparizione del sole durante le eclissi! La storia racconta che Zhang Xian, dio della nascita, scocca continuamente delle frecce a Tiangou per tenerlo lontano dal sole e non farglielo mangiare. Alla fine il cane nero si spaventa e solleva la nostra stella come se fosse una vecchia pallina da tennis. Ed ecco che avviene l’eclissi!

Articoli correlati