“Scusaci per il male che ti abbiamo fatto”: così a Palermo salutano il cane Aron

L'ultimo saluto ad Aron il cane bruciato vivo dal suo proprietario: "Scusaci per il male che ti abbiamo fatto"

Tutti a Palermo hanno salutato il cane Aron, morto a causa della crudeltà dell’uomo in via delle Croci. La Lav, che si è occupata di ricoverarlo in una clinica veterinaria, ha condiviso sui social un post commovente.

La Procura ha dato l’autorizzazione all’associazione di occuparsi del corpo del quattro zampe. “Oggi lo abbiamo salutato per l’ultima volta e gli abbiamo chiesto scusa. Scusa per tutto il male subito dalla crudeltà umana“, ha scritto sui social la Lav.

saluto a cane aron palermo

Il cane Aron merita le scuse di tutti noi. Ciò che ha dovuto subire è anche colpa delle pene poco severe nei casi di maltrattamento. Per i gesti come quello subito da questo pelosetto, ci vorrebbe più rigidezza.

Il suo proprietario lo ha bruciato vivo in piazza, davanti agli occhi di alcuni passanti che hanno allertato immediatamente le autorità. Purtroppo però, dopo giorni di interminabile agonia, il cane è volato sul ponte arcobaleno.

Non possiamo far altro che continuare a combattere l’ignoranza e a dialogare con le istituzioni per liberarci da tutte le forme di maltrattamento. Ciao Aron“, è così che ha concluso il post l’associazione Lav.

Sfortunatamente ci sono ancora troppi casi di quattro zampe maltrattati. La giustizia sta facendo passi in avanti su questo, ma purtroppo si è ancora indietro. C’è bisogno di più severità in modo tale da non sentire più storie del genere.

Ciò che ha dovuto sopportare il cane Aron è troppo. Lui è stato tradito dalla persona che diceva di amarlo. Lo ha ustionato per l’80% del corpo. Eppure il pelosetto ha cercato di lottare fino all’ultimo per farcela.

pitbull aron

Ma le sue ferite erano troppo gravi e nonostante fosse un vero guerriero, ha dovuto lasciare questa terra. Nessuno riuscirà mai a dimenticare il cane Aron. Tutta Palermo e tutta Italia l’hanno salutato con il cuore spezzato. Una vicenda simile non può essere dimenticata. La lotta per avere più giustizia continua.

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