Vittima della crudeltà umana: cucciolo abbandonato con il muso legato da un filo di ferro

Speravano che il cucciolo morisse di fame o di stenti, probabilmente. L'associazione Salvami ha sporto denuncia contro ignoti.

Chicco, un cucciolo di cane di 5 mesi, abbandonato, vagava senza meta con il muso legato da un fil di ferro. E’ accaduto a Como, dove l’Associazione Salvami che opera tra l’Italia e la Svizzera lo ha trovato. Non poteva mangiare, bere, abbaiare. Era debole, denutrito e versava in pessime condizioni di salute.

Chicco è l’ennesima vittima della crudeltà umana. Doveva, secondo questi essere spregevoli che si fa fatica a chiamare uomini, morire lentamente di fame e di stenti. Senza potersi lamentare. Era anche terrorizzato e quindi, come ci ha spiegato il presidente dell’Associazione la Dottoressa Dragana Kojic Maltecca, ci è voluto un po’ per riuscire a prenderlo per curarlo.

cucciolo abbandonato con il muso legato da un filo di ferro

Ora Chicco sta bene. Grazie alle cure, alla pazienza e all’amore dei volontari e dottori che l’hanno seguito. Ha ricominciato a mangiare e, nonostante tutto, ha ancora fiducia nell’uomo.

Nel momento in cui è stato preso e messo in salvo dai volontari, aveva addosso alcune piume di gallina. Per questo si è pensato che forse la causa scatenante di questa tortura sia aver dato la caccia a una gallina.
L’associazione Salvami questa volta vuole andare fino in fondo: ha chiesto l’analisi del DNA sui fili di ferro e messo una ricompensa di 500 euro a chi ci fornisce le informazioni sull’autore di questo atroce gesto. Inoltre, hanno deciso anche di sporgere denuncia contro ignoti.

Dopo pochissimi giorni dall’appello lanciato sul giornale locale QuiComo e dopo tutte le condivisioni social per l’adozione del cucciolo, Chicco ha trovato casa! Avrà finalmente una famiglia, rigorosamente selezionata dall’ associazione Salvami, che lo ami davvero.

cucciolo abbandonato con il muso legato da un filo di ferro

L’Associazione no-profit Salvami è nata da volontari, per sostenere il diritto alla vita degli animali e per un grande amore nei confronti delle creature che sono capaci di amarci senza chiederci nulla in cambio. La maggior parte dei loro cani arrivano dal Sud Italia, non perchè non ci siano molti animali in difficoltà anche nel Comasco, ma perchè purtroppo è inutile negare che al Sud Italia il fenomeno del randagismo e di cani maltrattati sia molto piu’ esteso che al Nord Italia o nella vicina Svizzera.

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