Astenia cutanea del cane: sintomi, cause e diagnosi

Che cosa è l'astenia cutanea del cane? Si può curare? In quest'articolo tutto quello che bisogna sapere su questa condizione nei quattro zampe

L’astenia cutanea del cane è una malattia di tipo genetico che provoca un decadimento nella pelle di Fido facendola apparire molle e cadente. Questa condizione è anche conosciuta come sindrome di Ehlers-Danlos.

In quest’articolo verranno spiegati i sintomi, le cause e la diagnosi di questa patologia per capire come intervenire nella maniera più adeguata.

Cos’è

L’ astenia cutanea del cane, conosciuta anche come sindrome di Ehlers-Danlos, è una condizione genetica trasmessa da uno dei genitori ai cuccioli caratterizzata da pelle poco elastica e cadente.

L’astenia cutanea si caratterizza per la carenza di collagene che rende elastica la pelle del cane ma anche i legamenti. La mancanza di collagene determina dunque la formazione di tessuti anomali in tutto il corpo, compresa la pelle.

L’effetto più evidente si manifesta quando, tirando la pelle, essa non torna aderente al corpo ma cade invece penzolando. L’epidermide risulta anche meno resistente e soggetta a lividi e cicatrici.

cane che punta

Questa malattia è rara e viene diagnosticata in un piccolo numero di cani soprattutto in giovane età.

Questa condizione si presenta più spesso nelle seguenti razze:

Sintomi

I sintomi dell’astenia cutanea del cane sono ovviamente pelle flaccida, pieghe profonde sulla pelle che appare molto morbida, sottile e con poca elasticità come se dovesse “strapparsi” da un momento all’altro.

Questa condizione rende la cute anche particolarmente soggetta e sensibile a ferite lievemente sanguinanti ma che lasciano cicatrici che tendono con il tempo anche ad allargarsi.

cane che guarda

Il cane inoltre potrebbe presentare anche gonfiore sotto la pelle dei gomiti, a causa delle ossa che esercitano pressione quando è in posizione di riposo riposo, ed ematomi su tutto il corpo.

Molto comuni sono anche delle lacerazioni sulla schiena e sulla testa, lesioni diverse per esempio dalle verruche nel cane.

Cause

Come abbiamo accennato questa condizione è principalmente di origine genetica, dunque, come nel caso della seborrea del cane, ereditaria. A provocare l’astenia cutanea è una mutazione genetica che viene trasmessa dal genitore al cucciolo e può essere di tipo dominante o recessivo.

due cani sul prato

Nella forma dominante, entrambi i genitori sono portatori del gene mutato, con nessuno dei due cani che mostra sintomi. Con la forma recessiva, un genitore può essere un portatore, senza sintomi presenti.

Diagnosi

Per effettuare la diagnosi di astenia cutanea del cane, il veterinario proverà inizialmente a tirare la pelle del dorso.

Questa pratica serve per osservare l’eventuale mancanza di disagio nel cane e per misurare il grado di estensione della pelle.

cane in visita dal veterinario

Le misurazioni si basano sull’indice di estensibilità della pelle (SEI), che misura la pelle che è stata allungata divisa per la lunghezza del cane dal collo alla base della coda. Il valore numerico che viene calcolato determina la gravità della condizione.

Trattamento

Come è facile immaginare, questa condizione non è curabile. Di conseguenza, per salvaguardare lo stato di salute del cane, bisogna evitargli situazioni che possano causare lesioni.

Molti cani con astenia cutanea possono infatti farsi del male anche giocando con altri quattro zampe o con i bambini che possono tirare il pelo con troppa forza provocandogli profonde lacerazioni.

cane con il pelo tirato da una bimba

Il cane che presenta questa condizione deve essere anche preservato spigoli vivi e altri pericoli simili in casa e bisogna farlo riposare in zone completamente imbottite per prevenire il gonfiore.

Ovviamente bisogna maneggiare con cura il cane con questa patologia e informare chi viene in contatto con lui di questa sua condizione. Infine mai come in questo caso è necessaria la sterilizzazione per evitare che venga trasmessa la mutazione genetica ai cuccioli ma anche per allontanare il rischio di lesioni durante l’accoppiamento e, per le femmine, durante la gravidanza.

Articoli correlati