Se si vuole portare il cane in barca, senza rinunciare alla sua compagnia nemmeno in vacanza, niente paura: si può, bisogna soltanto prepararsi.
Le ferie sono meritate, e verranno rimpiante solo se prive di spiacevoli incidenti. Dobbiamo puntare a bei ricordi da raccontare agli amici o ai colleghi al ritorno in ufficio.
Un approccio graduale
Il cane in barca deve sentirsi a proprio agio. Perché questo accada è bene che prenda confidenza con il nuovo ambiente piano, piano; senza fretta. Facciamo in modo che si senta al sicuro, e insegniamogli i comandi necessari: in primis come salire e scendere.
Cominciare con dei brevi tragitti in mare è anche un’ottima occasione per capire se il cane soffre o meno di cinetosi; in questo caso chiediamo consiglio al veterinario per la prescrizione di eventuali farmaci specifici.
Fido sa nuotare?
Una condizione indispensabile per portare il cane in barca con sé è sapere se ama l’acqua (non è così scontato), e se sa nuotare. La sicurezza di tutti i soggetti a bordo è prioritaria. Cani e acqua devono andare d’accordo.
Devono essere in grado di affrontare anche la corrente o la marea; le condizioni del mare infatti potrebbero essere avverse e pericolose. Proviamo lanciando una pallina nell’acqua alta e vediamo come si comportano; se si allontanano troppo all’inseguimento, teniamone una di scorta per indurli a tornare indietro.
L’addestramento è fondamentale
Il cane in barca, più degli altri, deve conoscere i comandi base. È importante che conosca “seduto” e “fermo”; poi anche quelli per salire a bordo e sbarcare. L’obiettivo è quello di limitare al minimo, se non annullarli, i potenziali pericoli legati a un tuffo incontrollato e fuori programma.
Deve imparare a usare il bagno. Proviamo a posizionare un pezzo di erba sintetica assorbente o una zolla specifica nel punto dove vogliamo che faccia i bisogni (noi consigliamo la piattaforma).
Cominciamo ad abituarlo a questi materiali per gradi, anche prima che salga in barca. Non dimentichiamo la paletta e i sacchetti igienici per la raccolta delle feci, e un deodorante neutralizza-odori.
Il giusto equipaggiamento
Il cane in barca deve essere equipaggiato per ogni evenienza. La sicurezza prima di tutto. Esistono dei negozi specializzati che possono fare al caso nostro. Non dimentichiamo:
- Un giubbotto di salvataggio della sua misura;
- Una pettorina (i guinzagli legati al collare classico possono essere molto pericolosi in condizioni del genere);
- Le informazioni identificative: facciamo indossare al nostro amico a quattro zampe una maglietta che indichi la località marina, il nostro numero di telefono e quello del porto dove è ormeggiata la barca.
- Un kit di pronto soccorso, comprensivo dei farmaci contro la cinetosi.
Riguardo a questi ultimi due punti è bene chiedere al veterinario di fiducia qualche dritta per non essere colti impreparati in mezzo al mare, miglia e miglia lontani dalla costa.
La sicurezza e la salute al primo posto
Il cane in barca, più che in altri luoghi, ha bisogno della massima sicurezza e di stare in salute. Per prima cosa rispettiamo le normative vigenti nei Paesi di destinazione e nelle acque di competenza: se esistono ci sarà un motivo.
Evitiamo come la peste il colpo di sole nel cane. Il nostro amico a quattro zampe ha una regolazione della temperatura corporea molto diversa dalla nostra: ha bisogno di un po’ di ombra, di acqua sempre pulita e fresca, e deve evitare le ustioni delle zampe.
Portiamo con noi una crema solare specifica: i quadrupedi possono ustionarsi con un’esposizione prolungata al sole. Uno spray con protezione 15 è l’ideale, meglio se inodore (l’olfatto di Fido è molto sensibile ed esigente).
Non scordiamo un tappeto: quello assorbente per il bagno o per uso esterno. Evitiamo così che il nostro marinaio provetto possa scivolare sul ponte. E facciamo in modo di proteggere le zampe. Se non vogliamo ricorrere al fai-da-te, esistono in commercio delle scarpette specifiche.
Occhi aperti
Soprattutto se scodinzola, controlliamo con molta attenzione i movimenti del cane in barca. Teniamolo al guinzaglio corto, cosicché non possa avventurarsi troppo lontano, e non lasciamolo mai solo.
Controlliamo che beva solo la sua di acqua, le altre fonti potrebbero essere inquinate, inadatte e causare non pochi problemi di salute al nostro fedele amico. La regola numero uno per evitare incidenti del genere è fare in modo che abbia sempre acqua a sufficienza, e che non debba andarla a cercare altrove.