Come addestrare un Bulldog Francese: metodi e consigli utili

Quando adottiamo un Bulldog Francese è importante sapere come addestrare ed educare al meglio questo cagnolino: scopriamo come!

Avete preso in casa un Bulldog Francese ma non sapete come addestrare questo adorabile cagnolino? Beh, sappiate che non è una missione impossibile, dato il suo temperamento dolce e affabile, ma ci sono delle cose di cui tener conto.

Innanzitutto ricordate sempre che parole come educazione e addestramento dovrebbero essere circoscritte già ai primi mesi di vita del cagnolino, pena comportamenti sbagliati una volta che diventerà adulto. Ne va della buona convivenza in casa ma anche della serenità durante le passeggiate o l’incontro con altri cani e persone.

Scopriamo insieme come addestrare un Bulldog Francese nel modo giusto, quali metodi usare e cosa sapere per prendercene cura al meglio.

Indice

Carattere del Bulldog Francese

cagnolino con lo sguardo dolce

Prima di vedere nel dettaglio come addestrare un Bulldog Francese, dobbiamo conoscerne il carattere! Tendenzialmente parliamo di un cagnolino tranquillo, al cui aspetto buffo e particolare corrisponde una personalità docile e dolcissima. Eppure c’è chi sostiene che sia anche un tantino testardo… Ma sarà davvero così?

Come sempre a influire sul comportamento di un amico a quattro zampe sono sì le caratteristiche tipiche della razza canina d’appartenenza, ma c’è anche da considerare il contesto in cui cresce. Cani che hanno subito il trauma dell’abbandono o che sono stati separati troppo presto dalla mamma possono sviluppare comportamenti eccessivi e sbagliati, ma con i metodi giusti (e l’aiuto di un professionista) possiamo correggerli e riportarli al benessere psicofisico che meritano.

È vero che il Bulldog Francese ha una forte personalità che spesso si traduce in un bel caratterino deciso, ma d’altro canto è anche un cagnolino che ama compiacere il proprio padroncino. Senza contare che è anche molto intelligente e riesce a imparare i comandi in modo piuttosto semplice, se seguito adeguatamente.

Metodi per addestrare un Bulldog Francese

cane che gioca con un legnetto

Il primo consiglio per addestrare un Bulldog Francese (come un po’ tutti i cani, del resto) è armarsi di pazienza e al contempo mantenere un atteggiamento autorevole e solido. Ve lo spieghiamo in parole povere: avete presente quando il cagnolino vi guarda con quell’espressione penitente perché pretende qualcosa e riesce a farvi sciogliere come neve al sole, ottenendo esattamente ciò che vuole? Ebbene, questo è un comportamento tipico del Bulldog Francese che è ben consapevole dell’ascendente che ha su noi poveri umani e sì, talvolta si incaponisce. Diciamo pure che è un bel furbetto!

Ecco perché bisogna esser pazienti, senza dare in escandescenze (che non serve mai a niente), e iniziare il nostro piano di addestramento con attività ed esercizi mirati, meglio ancora se improntati al rinforzo positivo. Significa portare il cagnolino a eseguire determinate azioni collegandole a un comando vocale (anche a un gesto), rinforzandone il comportamento positivo (appunto) mediante l’uso di ricompense e premi.

Cercate sempre di rendere queste attività interessanti perché, specialmente da cucciolo, il Bulldog Francese tende a distrarsi facilmente. I comandi devono essere coerenti e sempre uguali, altrimenti rischiamo di confonderlo e di rendergli il tutto ancor meno interessante e appetibile. Il cibo è sicuramente un’ottima motivazione per il piccolo, ma anche un bel giocattolo di gomma (magari di quelli che fanno “squish!”) può essere un bell’incentivo.

Se non vi ritenete abbastanza esperti o avete qualche difficoltà a “imporvi” come capobranco (punto essenziale nell’addestramento di un cane), non esitate a chiedere l’aiuto di un esperto che saprà come guidarvi in questa fantastica missione!

Come addestrare un Bulldog Francese, molte persone ci hanno chiesto anche:

cagnolino bianco e nero

Cosa non fare con un Bulldog Francese?

Il Bulldog Francese ha un aspetto caratteristico unico nel suo genere, con le grandi orecchie da pipistrello e il musino schiacciato che è una vera delizia. Eppure proprio queste componenti sono essenziali per capire cosa non dovremmo mai fare con un cagnolino di questa razza.

Considerate il mix di corporatura piccina e massiccia e la particolare forma del muso: sono elementi che rendono il Bulldog Francese un po’ più delicato rispetto ad altri suoi simili, ragion per cui dovremmo evitare che compia sforzi eccessivi che possano danneggiare ossa e cartilagini. Si tratta di una regola che tendenzialmente vale per tutti i cuccioli di cane, ma a maggior ragione per un esemplare di questa razza che necessita di qualche riguardo in più.

Come tenere in casa un Bulldog Francese?

Tra tutti i cani il Bulldog Francese è uno dei più adatti alla vita d’appartamento, anzi un ambiente domestico con tutti i comfort gli basta per vivere sereno. Adora sonnecchiare, perciò non dimenticate di procurargli un bel giaciglio calco e morbido, facile da raggiungere in modo tale da evitare sforzi e salti che potrebbero risultargli complicati. La zona pappa non può mancare, così come un’area dedicata ai suoi giocattoli con cui divertirsi a più non posso, sia quando siamo in casa che quando si ritrova da solo per un po’ di tempo.

Come capire se un Bulldog Francese è felice?

Non c’è niente di più bello che vedere un cagnolino che scodinzola e cammina con aria baldanzosa e saltellante per tutta casa. Questi sono assolutamente segni evidenti che il Bulldog Francese è felice di stare in vostra compagnia, che gli piace tantissimo il posto in cui vive e le persone che ne fanno parte. Altri segni di felicità? Sicuramente la coda in posizione rilassata e non in mezzo alle gambe o tesa, che sono tutti segnali di cattivo umore o paura nei nostri amici a quattro zampe. Anche le orecchie sono una cartina di tornasole in tal senso perché, se in posizione normale e non abbassate all’indietro, ci indicano che il cagnolino sta bene ed è contento!

Quelle che vi abbiamo fornito sono piccole tips per prendervi cura di un Bulldog Francese al meglio, ma ricordate che gli insegnamenti più importanti provengono dall’esperienza diretta. E, se non vi sentite troppo sicuri, non abbiate timore o vergogna di chiedere aiuto al veterinario o a un professionista. C’è solo da imparare!

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