Ecco perché il cane fa gli occhi dolci: sa che scatena negli esseri umani delle precise emozioni

Perché il cane fa gli occhi dolci? Come fa a guardarci in quel modo tenero che ci fa dire sempre di si a ogni cosa? A svelarlo è la scienza

Lo sapete perché il cane fa gli occhi dolci? I nostri amici a quattro zampe sono affettuosi, ma sono anche furbetti, sanno benissimo che se ci guardano in un certo modo, sono irresistibili. E infatti di fronte a occhi teneri, musetti dolci, zampette che ci cercano e code che scodinzolano all’impazzata, è impossibile dire no.

I cagnolini sfoderano tutta la loro dolcezza quando vogliono qualcosa da noi, spesso per uscire e fare una passeggiata, ancor di più se in mano abbiamo del cibo.

I cani hanno imparato a stabilire un contatto con noi esseri umani sfruttando il nostro punto debole: sanno che non possiamo resistere ai loro occhi dolci!

Perché il cane fa gli occhi dolci? Ce lo dice la scienza!

cane fa gli occhi dolci

Ma come fanno i cani piccoli a sapere questi trucchetti? In realtà è una cosa che i cani hanno acquisito con la loro evoluzione e quindi fa parte di loro. A dimostrare questa teoria è stato lo studio scientifico Proceedings of the National Academy of Science che ha analizzato i muscoli facciali dei cani.

I ricercatori hanno scoperto che nel corso dell’evoluzione i cani hanno sviluppato alcuni particolare alcuni muscoli facciali che li aiutano a fare lo sguardo dolce e irrestibile. Hanno dei muscoli per sollevare l’arcata sopracciliare e spalancare gli occhi, facendoli apparire più grandi.

cane fa gli occhi dolci

Questa caratteristica è presente in tutti i cani, in alcune razze i muscoli lavorano in modo più marcato e in altre un po’ meno, ma l’effetto è identico. L’unica eccezione riguarda il siberian husky, una razza canina molto antica e simile al lupo, che non ha avuto questa evoluzione dei muscoli facciali.

Questa evoluzione è il frutto del legame tra il cane e l’uomo, un rapporto che va avanti da circa 33.000. Un rapporto che migliorato sempre di più, grazie all’evoluzione della specie canina, ma anche umana.

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