Quali sono le razze di cani geneticamente modificate?

Tecnicamente la gran parte dei cani esistenti sono razze geneticamente modificate dall'uomo mediante il lungo processo di selezione avvenuto nel corso dei secoli, seppur in modi diversi

Attualmente esistono centinaia di razze canine, molte delle quali riconosciute dai principali club e associazioni. Tra queste si distinguono le razze di cani geneticamente modificate, quelle cioè che hanno subito delle “manipolazioni” da parte degli umani al fine di modificarne e accentuarne determinati tratti.

Non ci riferiamo a strani esperimenti avvenuti in laboratorio, ovviamente, ma al frutto di una selezione che nel tempo ha fatto sì che alcuni cani venissero allevati intenzionalmente selezionando genitori con tratti desiderabili. Inizialmente ciò avveniva per una questione meramente pratica (pensiamo ai cani da caccia, da pastore o da lavoro in generale) e ultimamente per questioni (purtroppo) puramente estetiche (pensiamo ai cani miniature, i cosiddetti “cani da borsetta”).

Tecnicamente possiamo affermare che la gran parte delle razze di cani siano state “geneticamente modificate” dall’uomo, ma nello specifico abbiamo dei casi eclatanti e celebri che vale la pena approfondire.

Indice

Razze di cani sempre più piccole

volpino di pomerania

Senza dubbio il più lampante esempio di “manipolazione” genetica da parte dell’uomo è quello effettuato tramite incroci di cani dai quali sono nate delle versioni più piccole e persino in miniatura di razze già note. Inutile negarlo: i cosiddetti “designer dogs” ormai sono diventati la norma e sono moltissime le persone che cercano esemplari di dimensioni ridotte. Un’esigenza? Spesso e volentieri soltanto una moda, purtroppo.

Pensiamo ad esempio al Pomerania toy e cuptea, al Chihuahua che nel tempo è diventato sempre più leggero (spesso non supera i 3 kg) o a tutte le versioni “nane” di razze preesistenti come lo Spitz, il Pinscher e così via. Sono tutti cani che nel tempo hanno subito una selezione tale da ridurne sempre più le dimensioni, dando vita a cagnolini talmente piccini da sembrare quasi dei “giocattoli”.

Razze di cani di enormi dimensioni

levriero irlandese gigante

Se da una parte esistono cani di piccolissime dimensioni, dall’altra abbiamo quelli in cui il tratto desiderabile che è stato selezionato nel tempo è l’esatto opposto. Si parla di “gigantismo” nei casi estremi, o comunque più in generale di razze canine che sono state selezionate nel tempo per aumentare sempre più le loro dimensioni e diventare imponenti e maestose.

Qualche esempio? Pensiamo alle razze di cani più grandi che ci siano come l’Alano, il Mastino inglese, il San Bernardo o il Levriero Irlandese che sembra davvero un cane geneticamente modificato soltanto osservandolo (può diventare alto fino a 86 cm e pesare intorno ai 55 kg mediamente). “Nel caso dei cani di taglia gigante, la manipolazione umana si è fatta meno sentire perché decine di razze geneticamente ‘costruite’ dall’uomo derivano dai grandi cani da pastore dell’Asia (pastori del Tibet) che erano già di per sé cani di taglia possente e con una vita molto più breve rispetto ai cani di piccola taglia”, spiega il il medico veterinario Oscar Grazioli su Lifegate.

Cani con il muso schiacciato (brachicefali)

cane di razza carlino

Un altro caso che tutti conosciamo è quello relativo ai cosiddetti cani brachicefali, ovvero tutti quegli amici a quattro zampe che hanno il muso schiacciato, con la canna nasale cortissima. I più famosi sono senza dubbio il Carlino, i vari Bulldog (inglese, francese) e il Pechinese.

C’è un dibattito accesissimo a proposito di queste razze geneticamente modificate dall’uomo per accentuare questo tratti distintivo che, di fatto, è la causa di molti problemi di salute. I cani brachicefali, per quanto “graziosi” e particolari, soffrono di problemi respiratori e talvolta nei casi più gravi bisogna intervenire chirurgicamente per evitare il peggio e consentir loro di respirare normalmente. In casi come questi parliamo di razze canine modificate per una questione meramente estetica che mette a rischio la salute degli stessi cagnolini.

Il caso del Bassotto

bassotto marrone

Un altro caso eclatante è quello del Bassotto, cagnolino che tutti conosciamo e molto apprezzato dagli appassionati di amici a quattro zampe. Nulla da ridire su questo compagno di vita dal temperamento simpatico e dall’aspetto unico, ma nelle sue zampe cortissime che lo fanno somigliare a una buffa salsiccia che cammina c’è comunque l’influenza umana.

Se è vero che di base la razza possedeva già questa caratteristica, nel tempo la selezione umana ha fatto sì che le zampe diventassero sempre più corte, nettamente sproporzionate alla lunghezza della colonna vertebrale. Questa conformazione estremizza un tratto già presente nel cane, mettendolo di fronte al serio e alto rischio di sviluppare problemi articolari nel corso della vita.

Razze di cani geneticamente modificate, molte persone ci hanno chiesto anche:

cagnolino chihuahua

Come hanno fatto a creare le razze di cani?

Parlare di razze di cani geneticamente modificate, come abbiamo visto, ci pone dinanzi a una questione vecchia (quasi) come l’addomesticamento. L’uomo ha trovato nel cane il suo più fedele e fidato compagno, nel tempo se ne è servito per le più disparate mansioni, in alcune delle quali molte razze continuano a eccellere (pensiamo ai cani da pastore, tanto per fare un esempio).

Parliamo, dunque, di pura e semplice selezione che fino a qualche secolo fa serviva a incrementare le qualità volte allo svolgimento di un lavoro, poi via via nel tempo sono diventate sempre più selezioni volte a una scelta estetica e quindi allo sviluppo di determinate taglie, tipi di mantello, forme della coda e così via.

Come capire di che incrocio è il mio cane?

Si pensa immediatamente che per capire da quale incrocio deriva un cane si debba osservarlo con attenzione, cercando di captarne i tratti caratteristici che potrebbero essere ricollegati a una razza già nota. Non è un ragionamento sbagliato (anzi, può essere anche divertente!) ma se vogliamo avere la certezza al cento per cento dobbiamo fare un test del DNA, in modo tale da scoprire quali sono gli antenati di Fido (nel caso in cui sia un meticcio, ad esempio) e capire così da dove provenga. Per i cani “di razza” non dovrebbe essere necessario, dal momento che dovremmo avere a disposizione il pedigree che specifica chi sono i “genitori” e da dove questi provengano a loro volta.

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