Come addestrare un cane di piccola taglia: idee e consigli

Come addestrare un cane di taglia piccola? La socializzazione è prioritaria, ma va fatta con criterio. Ecco qualche consiglio utile

Come addestrare un cane di piccola taglia? Può sembrare più facile da gestire rispetto a un esemplare grande, ma non è proprio così. Salta sulle ginocchia, lecca in maniera ossessivo-compulsiva, abbaia a ogni movimento o rumore che sente: la socializzazione è importantissima per insegnare a Fido come si interagisce con il mondo circostante nel rispetto di tutti gli attori in gioco.

È bene che questa fase inizi già dalle prime settimane di vita, in maniera tale che si cominci quando il nostro amico a quattro zampe è maggiormente propenso all’insegnamento. La differenza tra piccola e grande taglia non sta solo nell’approccio e nelle capacità differenti del cane, ma anche nelle esigenze del proprietario che cambiano sensibilmente. Ma andiamo per gradi.

Come addestrare un cane in casa

cane si gode il sole

Come addestrare un cane di piccola taglia? Le differenze di approccio tra le varie dimensioni non sono poi così tante, a cambiare sono gli obiettivi. Il principio però è sempre quello di procedere con coerenza e determinazione, programmando le varie sessioni che non devono durare più di 20 minuti ciascuna.

Il nostro amico a quattro zampe deve vivere questi momenti all’insegna del relax e del divertimento, se notiamo ansie e nervosismi sospendiamo e riprendiamo in un secondo momento. Perseverare, infatti, non solo mette stress inutile al cane ma ci allontana anche dal fine che ci siamo prefissati di raggiungere. A tal proposito, potrebbe tornare utile sapere come addestrare un cane senza istruttore, imparando come si usa il clicker per il cane e il meccanismo del rinforzo positivo. Perché, sì, addestrare un cane con gli snack è possibile, ma senza esagerare.

Addestramento per cani di piccola taglia

cane in campagna

Partiamo dal presupposto che la nostra piccola palla di pelo ci vede come un essere enorme. Uno degli errori che vanno assolutamente evitati è quello di avere un approccio minaccioso, che sovrasta. In questo modo Fido non si diverte mica, anzi si preoccupa non poco.

Un consiglio pratico, allora è quello di evitare di chinarsi in avanti e di assumere una posizione eretta o di mettersi in ginocchio per mettersi allo stesso livello e non spaventare. La coerenza è importante anche in questo senso. Il linguaggio del cane si basa molto sul non detto, sul non verbale: quindi quello che esprimiamo con il corpo è quasi più importante delle nostre parole (che comunque hanno un ruolo).

Associamo ai vari comandi dei gesti sempre uguali, riconoscibili e aiutiamo il nostro amico a quattro zampe ad avere diversi elementi sui quali basarsi per automatizzare le nostre richieste. Ripetiamo gli esercizi, fino a quando la riprova nell’addestramento del cane non ci dà la conferma che Bau ha davvero imparato i nostri insegnamenti ed è in grado di metterli in pratica a prescindere dal luogo in cui si trova.

Se si comporta in maniera virtuosa, non dimentichiamo di premiarlo con un bocconcino succulento. Il nostro amico a quattro zampe va preso per la gola. Un’associazione positiva di questo tipo ci garantirà la sua fedeltà incondizionata.

Come educare un cane a fare i bisogni

cane e rinforzo positivo

Come addestrare un cane di piccola taglia? Il cibo non è l’unica tipologia di premio, ma è quella più semplice da usare. C’è però un aspetto da tenere in considerazione quando si tratta di cani con una dimensione ridotta: lo stomaco in proporzione. Quello di un Chihuahua non può essere paragonabile a quello di un Alano.

Infatti, i nostri amici a quattro zampe in miniatura si saziano subito e comunque non possono assumere le stesse dosi dei loro simili con una statura decisamente più elevata. Sono dettagli di cui bisogna tenere conto in fase di addestramento.

Se usiamo gli snack come rinforzo positivo, le dosi devono essere molto ridotte. Inoltre, il manzo o il maiale non sono nocivi per i cani di taglia grande, ma possono essere causa di indigestione dei cagnolini. Quindi, meglio scegliere cibi più magri.

Come addestrare un cane di taglia grande

Il cibo può rappresentare un problema anche per i nostri amici a quattro zampe più massicci. Il loro naso spesso è a portata di tasche, le stesse dove teniamo gli snack. Facciamo in modo che siano ben chiuse se non vogliamo che durante una sessione di addestramento si verifichino dei veri e propri agguati.

Inoltre, potremmo dover gestire anche dei problemi di concentrazione. Le distrazioni teniamole a debita distanza, insomma. Meglio un porta bocconcini a tracolla, magari nascosto dietro la schiena o lontano da occhi indiscreti. Se non basta, posizioniamo i premi in alto oppure optiamo per qualcosa di altrettanto stimolante ma non commestibile: un bel giocattolo, per esempio.

Come addestrare un cane cucciolo

Come addestrare un cane di piccola taglia? Ogni esemplare è unico, ha le proprie esigenze, peculiarità e anche dei limiti di cui è bene tenere conto. Secondo l’esperienza di addestratori ormai con anni di lavoro alle spalle, la difficoltà maggiore riguarda determinate posizioni. Insegnare al cane a stare seduto, per esempio, non è semplicissimo; lo stesso vale per quello “a terra”.

Una soluzione potrebbe essere quello di affrontare l’esercizio per gradi e suddividere il movimento in fasi più facili. Invece di pretendere che il nostro adorato Fido si sdrai immediatamente per terra, seguiamo dei passaggi intermedi:

  • Ricompensiamolo se abbassa la testa o guarda in direzione del pavimento;
  • Sproniamolo ad allungare una delle zampe anteriori e premiamolo se lo fa;
  • Ripetiamo fino a quando non si corica completamente.

In alternativa, possiamo decidere di tenerlo d’occhio e fare caso a quando lo fa spontaneamente. In questo caso, facciamogli sapere che siamo felici e creiamo delle associazioni positive che allontanino quelle negative.

Più i nostri amici vengono ricompensati per un atteggiamento che hanno messo in pratica autonomamente, più saranno spronati a ripeterlo. Una volta che queste situazioni si ripetono frequentemente colleghiamo un comando verbale. Cominciamo a pronunciarlo quando Fido inizia a sedersi, per esempio.

Basta un poco di pratica, di metodo, di pazienza e di perseveranza. La nostra piccola palla di pelo sarà perfettamente in grado di associare il comando vocale all’azione e sarà capace di obbedirci quando saremo noi a chiederle di fare qualcosa di specifico.

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