Medicina sensoriale per i cani: che cos’è? E come funziona?

La salute del nostro amico a quattro zampe è prioritaria. In quest'ottica la medicina sensoriale per i cani può avere un ruolo determinante. I dettagli

Vedere i nostri fedeli amici sempre in salute, pimpanti, allegri e desiderosi di giocare in nostra compagnia, o con i propri simili al parco sotto casa, è una gioia difficilmente descrivibile a chi non ama gli animali e non ne ha qualcuno che gli giri intorno. La medicina sensoriale per i cani, per salvaguardare il benessere del nostro adorato Fido, può essere una valida alleata.

Sull’argomento ci sono diversi pareri e scuole di pensiero. Ecco allora che diventa determinante fare un po’ di ordine e chiarezza. Scoprire insieme cosa c’è di valido e cosa invece è meglio lasciar perdere. Procediamo per gradi, partendo da una certezza. Si chiama “sensoriale” proprio perché il nostro amico a quattro zampe dovrà usare i cinque sensi per provare degli stimoli e guarire.

Uno sguardo di insieme

cane ha bottiglia fra i denti

Nella medicina sensoriale per i cani rientrano molti giochi stimolanti e propriocettivi. Mirano a far utilizzare al soggetto in questione l’olfatto e/o il tatto. Un ruolo determinante ce l’ha la vista, dato che – seppur la gamma di colori visibili da Fido sia limitata – deve concentrarsi su determinate sfumature e tonalità.

Una precisazione è d’obbligo: qualsiasi approccio si voglia sperimentare o ci venga consigliato, non ricorriamo al fai da te. Potremmo danneggiare la nostra piccola palla di pelo e allontanarci dal raggiungimento del risultato finale. Affidiamoci all’esperienza e alla preparazione del nostro veterinario di fiducia, che conosce anche pregressi clinici e caratteristiche di razza. In questo modo sapremo qual è la strada migliore da percorrere per la risoluzione di un determinato problema. Teniamo bene a mente che, da sole e senza il supporto di un esperto certificato, certe procedure non sortiscono gli effetti desiderati.

Di cosa si tratta

cane anziano

Può sembrare un’espressione strana, complessa e poco affidabile. Quando si parla di medicina sensoriale per i cani ci si riferisce a tutte quelle azioni e pratiche che hanno il fine di migliorare la salute del nostro amico a quattro zampe attraverso la stimolazione dei cinque sensi (se non vogliamo contare anche il sesto, di cui parlano spesso i loro compagni di avventura bipedi).

Prima di iniziare, è fondamentale capire se le condizioni che ci si trova di fronte possono essere trattare attraverso questo tipo di approccio. Ecco perché non possiamo rinunciare o sottovalutare il parere dello specialista. Ci sono, infatti, delle patologie talmente serie che non possono essere trattate, se non con la medicina tradizionale. Le condizioni fisiche complessive, poi, devono essere tali da permettere lo svolgimento della sessione di gioco/cura.

Se il nostro fedele amico è affetto da qualcosa di poco grave e deve aspettare che la malattia faccia il suo corso – eventualmente anche grazie all’apporto della terapia prescritta dal veterinario di fiducia – non fa male e non c’è niente di meglio di tenergli compagnia giocando con lui e stimolando i suoi cinque sensi.

Per riuscire a farlo divertire, distrarre e favorire il normale progredire della guarigione si possono fare giochi statici e silenziosi. Il tipo di scelta, da discutere sempre insieme a un professionista esperto del settore, è strettamente correlata al tipo di patologia e allo stato di salute complessivo di Fido. L’obiettivo infatti sarà quello di distrarre il quadrupede in questione dalla sua malattia, non quello di farlo stancare ulteriormente o di stimolarlo nella maniera sbagliata. Se la situazione non lo permette, quindi, sono da evitare gli approcci che richiedono grandi movimenti. Questo vale soprattutto se i disturbi sono di tipo ortopedico e articolare. Un esempio emblematico è quello dell’artrite nel cane.

Possibili strategie

rapporto con il cane

Quando si parla di questo tipo di branca, della medicina sensoriale per i cani, si intendono una serie di protocolli che sono stati studiati per raggiungere determinati obiettivi in determinate circostanze. Un possibile approccio, se il veterinario ce lo consiglia, ci aiuta o ci spiega come procedere, è semplicemente quello di avvicinare un pupazzetto colorato al nostro amico a quattro zampe. Quello che dovremo aspettarci – e sperare – è che Fido inizi a interagire con lui, a porderlo alle zampe e a giocarci (magari anche rovinandolo, ma non importa se non rischia di ingerire qualche parte pericolosa e che potrebbe provocare il soffocamento).

Le alternative dipendono in special modo dal grado di mobilità che dimostra di avere il nostro fedele amico. Se non può muoversi molto e ha difficoltà a causa di dolori fastidiosi e debilitanti, possiamo provare a far rotolare una pallina nella sua direzione, in maniera tale da favorire l’interazione. Una volta che ci si avvicina anche un poco, possiamo ripetere l’operazione e stimolare nuovamente la mente e il fisico del nostro cagnolino.

E approcci alternativi

Il nostro amico a quattro zampe, infatti, seguirà l’istinto di tirarla a sé – prendendola tra le sue zampe – e di rilanciarla in direzione del padrone. Un po’ come funziona il comando del riporto. A tal proposito, può tornare utile favorire la socializzazione attraverso dei corsi di addestramento per cuccioli.

Più sarà educato e più input saprà decodificare, più i giochi che gli proponiamo avranno dei ruoli determinanti. Non dimentichiamo che si tratta di una fase molto delicata, che deve cominciare sin dalle prime settimane di vita e che serve a insegnare al nostro amato Fido come interagire con il mondo esterno nel rispetto di tutti gli attori in gioco.

Nella maggior parte dei casi, magari non sarà possibile andare fuori, correre e giocare all’aperto, ma sono tante le soluzioni che si possono mettere in pratica per stimolare i cinque sensi di Fido tenendo conto delle sue condizioni di salute specifiche.

Consigli utili e conclusioni

cucciolo di cane nero

La medicina sensoriale per i cani ha il fine di affiancare quella tradizionale e di stimolare il fisico, ma soprattutto la mente, della nostra piccola palla di pelo. Il nostro compito, sostanzialmente, sarà quello di accudirlo con un approccio consapevole e responsabile. Non si tratta solo di giocare, ma di essere presenti durante il periodo di malattia e aiutarlo a raggiungere la guarigione – si spera – completa.

Più saremo premurosi, anche ricordando l’importanza della corretta alimentazione, più saremo di supporto in un momento delicato per il nostro amico a quattro zampe. Anche la dieta deve essere sempre concordata con il veterinario di fiducia, in base alle condizioni di salute, all’età e allo stile di vita. Prima di apportare qualsiasi modifica alla formula di tutti i giorni chiediamo il parere del nutrizionista.

 

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