Rabigen Mono per cani: tutto quello che bisogna sapere su questo antirabbico per Fido

Il Rabigen Mono è un vaccino per cani contro la rabbia, pericolosa malattia infettiva che porta alla morte di Fido. Ecco cosa sapere

Il Rabigen Mono è un vaccino monovalente per cani (ma anche per gatti) contro la rabbia, malattia infettiva tra le più pericolose che può essere trasmessa all’uomo.

Questo vaccino si somministra al cane una volta all’anno in modo da immunizzarlo dalla malattia per questo ampio periodo di tempo consentendogli di produrre gli anticorpi necessari per una protezione attiva.

Rabigen Mono per cani: a cosa serve

cane con la rabbia

Il Rabigen Mono per cani è un vaccino molto importante da ripetere con richiami annuali per rendere Fido immune alla rabbia.

È l’unico modo per prevenire l’infezione e soprattutto per evitare che il cane sviluppi i sintomi della malattia, rischiando di morire.

Il cane raggiunge l’immunità vera e propria dopo tre settimane dall’iniezione del vaccino, dopodiché è coperto per un anno intero.

Cos’è la rabbia?

La rabbia è una zoonosi, ovvero una grave malattia infettiva che colpisce gli animali ma si può trasmettere anche all’uomo.

Il contagio avviene mediante le ferite e soprattutto tramite il morso di un animale infetto. Per questo è molto importante stare attenti a Fido ed evitare che entri a contatto con cani non vaccinati o con animali come volpi, procioni, pipistrelli che sono portatori della malattia.

Fare al cane il Rabigen Mono ogni anno è fondamentale per assicurargli l’immunità da una infezione gravissima che può portare alla sua morte nel giro di pochissimo tempo.

La rabbia colpisce il sistema nervoso e le ghiandole salivari e provoca tanti sintomi diversi, primo fra tutti la drastica alterazione del comportamento del cane infetto.

Per un lungo periodo questa terribile malattia era diffusa principalmente nei Paesi del Sud del mondo ma da un po’ di anni è tornata a colpire gli animali che vivono nel Nord Italia.

Cause e sintomi della rabbia

cane con la schiuma alla bocca

La rabbia si trasmette a causa di un virus che può colpire tutti i mammiferi, incluso l’uomo, e il contagio avviene attraverso il contatto con la saliva di un animale infetto.

Quindi basta un morso per prendere la malattia che, dopo un periodo di incubazione, inizia a manifestare i suoi sintomi e poi porta il cane alla morte.

Innanzi tutto Fido cambia il suo comportamento e inizia a mostrarsi ansioso e agitato, sempre nervoso e perfino aggressivo nei confronti di chiunque, anche del proprio padroncino.

La sua temperatura corporea si innalza al punto da avere febbre alta e contestualmente inizia anche a cambiare il suo abituale tono di voce.

Ma i sintomi della rabbia non finiscono qui e Fido, nel decorso della malattia, inizia ad avere anche problemi muscolari, dalla mancanza di coordinazione alla vera e propria paralisi.

Può avere terribili convulsioni accompagnate da eccesso di salivazione e schiuma alla bocca e in più, cosa davvero pericolosissima, tende a mordere chiunque si avvicini.

La rabbia progredisce in maniera intensa e rapida e purtroppo una volta che il cane ne viene infettato non si può curare. L’unica conclusione è la morte dell’animale.

Cosa dice la legge

Data la gravità e l’alta contagiosità di malattie come la rabbia, nell’Unione Europea la legge impone il Passaporto per animali da compagnia quando il cane, il gatto oppure il furetto devono viaggiare da un Paese all’altro.

Significa, cioè, che Fido deve avere il microchip ed essere registrato all’anagrafe canina e deve viaggiare munito di libretto sanitario in cui si attesta che ha effettuato il vaccino antirabbico.

Se dobbiamo partire insieme ai nostri amici a quattro zampe non dimentichiamo che l’antirabbica deve essere fatta da almeno 21 giorni.

Da quando la malattia è ricomparsa in Italia, inoltre, sono state introdotte delle nuove leggi per cui la vaccinazione per la rabbia è obbligatoria per tutti i cani, gatti e furetti che devono recarsi in Friuli Venezia Giulia, Belluno, Veneto e provincie autonome di Trento e Bolzano.

Rabigen Mono per cani: composizione e modalità d’uso

veterinario fa la puntura al cane

Il Rabigen Mono per cani si vende nelle farmacie che trattano anche medicinali veterinari in confezioni da 10 o 30 dosi.

Ogni dose è di 1 ml e contiene il principio attivo, ovvero il virus della rabbia di ceppo VP12 reso inattivo (quindi non contagioso) grazie all’utilizzo di beta propiolattone.

Il veterinario inietta il Rabigen Mono per via sottocutanea (quindi sotto pelle) la prima volta nei cani che hanno superato i 3 mesi di età.

Poi programma i vari richiami a distanza di un anno, badando bene di non superare i 12 mesi altrimenti l’immunità non è garantita.

Rabigen Mono per cani: possibili effetti collaterali

Anche il Rabigen Mono, come tutti i farmaci per cani, può avere degli effetti collaterali nei nostri amici a quattro zampe ma non sono così frequenti e possono variare da esemplare a esemplare.

È molto raro che Fido abbia delle reazioni a livello locale, cioè nel punto in cui è stato iniettato il vaccino. In rari casi può comparire una tumefazione dolente che evolve in ascesso o necrosi.

Talvolta dopo la vaccinazione il cane va in ipertermia, cioè aumenta la sua temperatura corporea, diventa inappetente e molto debole nelle 24 ore successive all’iniezione.

Può capitare, inoltre, che Fido sia ipersensibile alla sostanza iniettata con il vaccino e quindi ha reazioni come prurito, eritema, orticaria o edema. Nei casi più gravi può andare in shock anafilattico.

Rabigen Mono per cani: avvertenze

cane con l'espressione triste

Il Rabigen Mono non è una cura per la rabbia nei cani ma un importante strumento di prevenzione utile per proteggere Fido da questa terribile malattia.

Per questo è importante vaccinarlo subito e non dimenticare mai di effettuare i richiami annuali con precisione e puntualità.

Iniettare il vaccino a un cane infetto è assolutamente inutile e in questi casi in genere si procede alla soppressione dell’animale.

Non sono attualmente disponibili dati su possibili effetti collaterali nelle cagnette in gravidanza o allattamento. Meglio evitare le iniezioni in questi periodi e aspettare che partoriscano.

I dati non indicano neanche particolari controindicazioni nel caso in cui il cane stia seguendo delle terapie e quindi assuma farmaci di vario genere.

L’unica certezza è che se Fido sta seguendo dei trattamenti a base di corticosteroidi o di farmaci immunosoppressivi potrebbe avere una risposta immunitaria più bassa del normale.

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